Meritocrazia (no) grazie!

A febbraio 2024 si è riunita, come ogni anno, la commissione superiore di avanzamento dell’Arma dei Carabinieri, composta dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri quale Presidente e tutti i Generali di Corpo d’Armata come membriper decidere quali Tenenti Colonnelli meritassero la promozione al grado superiore.

La commissione, in pratica, è chiamata ad individuare i futuri vertici dell’Arma dei Carabinieri scegliendoli fra i Tenenti Colonnelli che vanno in avanzamento per la prima volta avendo maturato i requisiti minimi di anzianità di grado e periodo di comando obbligatorio (cc.dd. prima valutazione) e quelli non promossi negli anni precedenti.

Fra i valutati di quest’anno parrebbe vi fossero Ufficiali Superiori che hanno ricevuto ricompense ed onorificenze (anche medaglie al valore dell’Arma dei Carabinieri), alcuni che hanno prestato servizio in diverse Organizzazioni dell’Arma, altri in possesso di numerose specializzazioni, qualificazioni ed abilitazioni ma anche Tenenti Colonnelli che, nel corso della loro carriera, hanno svolto incarichi “a senso unico” e perfino alcuni che sono stati puniti e condannati alla reclusione militare (ma non puniti!).

Viene naturale pensare che per il bene futuro dell’Arma dei Carabinieri tutti i Generali di Corpo d’Armata – il più giovane dei quali a 5 anni dalla cessazione del servizio – abbiano scelto di promuovere i Tenenti Colonnelli che nel corso della loro attività di servizio non abbiano mai dato motivo di dubitare delle loro “qualità morali, di carattere e fisiche” ma invece parrebbe non essere andata così, anzi!

Con sgomento di questa Associazione Sindacale sembrerebbe che i Generali di Corpo d’Armata – fra i quali è bene ricordarlo vi sono l’attuale Comandante Generale ed il suo successore – abbiano ritenuto di affidare il futuro dell’Arma dei Carabinieri a Ufficiali Superiori che hanno svolto incarichi “monotematici” e, incredibilmente, a due neo Colonnelli che sembrerebbero vantarenel loro curriculum uno, una condanna alla reclusione militare,l’altro, una sanzione disciplinare, mentre numerosi Tenenti Colonnelli, seppur con esperienza più ampia, diverse specializzazioni e, addirittura, medaglie al valore dell’Arma dei Carabinieri, sarebbero stati ritenuti meno meritevoli della promozione.

Sembrerebbe, inoltre, che degli Ufficiali transitati dal RS al RN non sia stato promosso nessuno in prima valutazione con una evidente “preferenza” per i Tenenti Colonnelli provenienti dall’Accademia.

Ci si chiede con quale serenità i Carabinieri di ogni ordine e grado potranno lavorare sapendo che il loro Comandante è gravato da precedenti penali militari o è stato oggetto di una sanzione disciplinare e con quale autorevolezza potranno questi neo promossi Colonnelli comandare migliaia di uomini e giudicarne l’operato nelle note caratteristiche che

compileranno e revisioneranno

. LA SEGRETERIA REGIONALE NSC LAZIO

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