Con l’arrivo dell’ennesima estate caratterizzata da temperature estreme, il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia ancora una volta l’inaccettabile condizione in cui versano i Reggimenti e Battaglioni Mobili dell’Arma, costretti a operare con lo stesso vestiario previsto per la stagione invernale: tuta operativa nera a maniche lunghe con basco in lana.
Questa scelta comporta disagi sempre più frequenti e gravi: sono vari i casi di momentanei malori segnalati durante i servizi esterni, che spesso si prolungano e vengono svolti in condizioni climatiche estreme.
Enti Nazionali come l’INAIL hanno condotto studi scientifici in collaborazione con Università del territorio, promuovendo il cosiddetto progetto “worklimate” in cui si evidenza l’importanza di un abbigliamento leggero e traspirante qualora ci si esponga ad alte temperature per limitare le “patologie da calore”.
Presupposti a quanto pare non concepiti per i militari dell’Arma in servizio alla linea Mobile in contesti di vigilanze fisse e dinamiche e perlustrativi come le Compagnie d’impiego Operativo.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri aggiunge che la situazione assume anche contorni paradossali, diventando oggetto di ironia tra i cittadini che, animati da senso civico e rispetto per il lavoro dei carabinieri, manifestano apertamente la loro solidarietà e incredulità di fronte a un’Amministrazione che mantiene i suoi uomini e le sue donne con lo stesso abbigliamento in estate e inverno in servizi di particolare importanza.
Per tale ragione, il Nuovo Sindacato Carabinieri chiede con fermezza un intervento urgente finalizzato all’immediato utilizzo delle polo già in uso per i soli servizi interni del Reggimenti nelle more e di concludere l’iter burocratico finalizzato all’ approvvigionamento di una nuova linea uniformologica più adeguata.
Il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Vincenzo Incampo
