Nsc E.R: Modificare norma che esclude a tempo indeterminato dagli avanzamenti di carriera i militari condannati in procedimenti penali

In estrema sintesi è questa la richiesta del Nuovo sindacato carabinieri, in una lettera inviatata al ministro della Difesa e alla Commissione Difesa della Camera: secondo Nsc, infatti, per giurisprudenza consolidata, l’inibizione di carriera “non può avere una durata indefinita”. Bisogna quindi cambiare la legge (il comma 8 dell’articolo 1051 del decreto legislativo del 15 marzo 2010, numero 66) “sul tempo di esclusione dalle procedure di avanzamento di carriera, legandole all’estinzione o alla riabilitazione che, in quanto tale, cancellando la pena accessoria ed ogni altro effetto penale della condanna, impedirebbero l’adozione di tale misura preclusiva”. Attualmente la legge prevede l’esclusione per personale militare condannato in via definitiva a una pena non inferiore a due anni anni per delitti non colposi compiuti con comportamenti contrari ai doveri di fedeltà alle istituzioni o lesivi del prestigio dell’Amministrazione o dell’onore militare. Il sindacato chiede inoltre di riesaminare, una volta modificata la norma, le posizioni dei militari penalizzati, da parte delle rispettive commissioni di avanzamento.

IN PRIMO PIANO

“Superamento dell’atto dovuto”, il Nuovo Sindacato Carabinieri deposita in Cassazione una proposta di Legge di iniziativa popolare

Un momento storico per la tutela del personale in divisa e per l’intero Comparto Sicurezza e Difesa.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri annuncia il deposito ufficiale, avvenuto venerdì 19 settembre, presso la Corte Suprema di Cassazione, della sua proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Superamento dell’atto dovuto”.
La proposta è stata inserita nell’edizione della Gazzetta Ufficiale di sabato 20 settembre.

NSC

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