Comunicazione con il personale. Nsc Matera chiede parità di trattamento

La segreteria provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Matera, con una lettera indirizzata al comandante provinciale e al Comando Generale, ha chiesto che sia garantita la parità di trattamento in merito ai colloqui con il personale.

La richiesta nasce all’indomani di una circolare del comando provinciale in cui si annunciava che il comandante si sarebbe trattenuto solamente con coloro che «si siano distinti nell’attività di controllo del territorio nell’ultimo semestre», invitando pertanto a stilare una sorta di graduatoria contenente numero e tipologia di interventi.

Sebbene la segreteria provinciale NSC comprenda e condivida pur in parte la valorizzazione degli interventi e delle premialità, non può tacere il disagio e il malumore che tale circolare ha creato nel personale, il quale teme che dette “graduatorie” possano incidere sulle note caratteristiche.

Pertanto, così come promosso in più occasioni dal Comando Generale, la segreteria provinciale NSC di Matera auspica un più aperto dialogo in egual misura con tutto il personale dipendente.

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FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri