Chieti, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi in visita ai Reparti del Comando “Abruzzo e Molise”. NSC: “Sindacati ancora una volta ignorati dalla Legione”

Nella mattina di lunedì 26 febbraio, a Chieti, si è tenuta la visita del Comandante Generale dell’Arma, il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, al Comando Legione Carabinieri “Abruzzo e Molise” e, successivamente, alla sede del CNA.
“Oltre che previste periodicamente, le visite di questo genere  – afferma il segretario generale regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Abruzzo e Molise Nicola D’Agostino –possono rappresentare un’occasione di incontro diretto con il personale e con la realtà lavorativa che caratterizza i Reparti”.
“Compatibilmente con le tempistiche stringenti  – aggiunge  – in taluni casi, le visite possono anche rivelarsi momenti proficui di confronto con le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari, uniche rappresentanti dei carabinieri per legge”.
“Nonostante il Comando Generale dell’Arma da tempo e in più occasioni – precisa Nicola D’Agostino – abbia impartito disposizioni finalizzate a coinvolgere in tali eventi, appunto, le Associazioni Sindacali Militari, la Segreteria regionale di NSC Abruzzo e Molise non può che rilevare, ancora una volta, l’esclusione dall’incontro”.
“Non si tratta certo di un aspetto giustificabile come dimenticanza – prosegue il segretario – bensì di un atto voluto dal Comando di Corpo che, come sempre, ha invece previsto la partecipazione alla visita da parte dell’ormai obsoleta Rappresentanza Militare”.
Eppure quest’ultima, come sottolinea Nicola D’Agostino, non è più menzionata nel Codice dell’Ordinamento Militare, a seguito delle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 192/2023.
“Simili posizioni della scale gerarchica locale – dichiara Roberto Di Stefano, dirigente sindacale di NSC Abruzzo e Molise – inevitabilmente, vengono percepite come una manifestazione di chiusura al confronto”.
“E soprattutto  – osserva – di rifiuto nel riconoscere il ruolo e la legittimità dei Sindacati Militari a distanza di due anni dalla Legge istitutiva”.
“Si tratta di scelte in parte incomprensibili – sottolinea  – che ci riportano a un incontro avuto con il precedente Comandante della Legione, finalizzato alla trattazione di alcune problematiche: in quell’occasione, ci fu risposto che, in attesa dei Decreti attuativi, sarebbe stato possibile solo prenderci un caffè, come a non volere riconoscere il ruolo degli interlocutori sindacali malgrado la vigente Legge 46/2022″.
“Una chiusura anacronistica, non più accettabile  – conclude  Roberto Di Stefano – che limita l’esercizio dei diritti dei carabinieri”.

 

La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Abruzzo e Molise 

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