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Scalea, è allarme legalità. NSC Calabria “occorre intervenire potenziando i presidi delle forze di polizia”

Scalea vive negli ultimi anni un’allarmante recrudescenza di reati predatori, atti illeciti legati al patrimonio, ai quali si aggiunge il dilagante traffico di stupefacenti perpetrato da sodalizi criminali calabro-campani.

La situazione è resa più critica dalle numerose sottoposizioni agli arresti domiciliari di detenuti originari delle province campane, molti dei quali risulterebbero soggetti di spicco di organizzazioni criminali camorristiche, una vera e propria “migrazione” di pregiudicati che hanno instillato nella collettività locale una scarsa percezione di sicurezza e ordine pubblico, peraltro una compagine territoriale che è già pervasa da una forte invasività della ‘ndrangheta.

Un allarme sociale che recentemente è stato affrontato dal Comitato Provinciale di Ordine e Sicurezza Pubblica, che è giunto alla conclusione che il ripristino di uno stato di legalità può avvenire solo attraverso il potenziamento dei locali presidi delle Forze di Polizia, proponendo in tal senso la circostanza di innalzare a rango di Compagnia la locale Tenenza della Guardia di Finanza.

Non ultimo anche il Sindaco di Scalea, il dott. Giacomo Perrotta, ha tentato di dar voce alle esigenze di sicurezza del territorio, scrivendo direttamente al Ministro dell’Interno e chiedendo l’aumento di organico della locale Stazione Carabinieri.

NSC Calabria, da sempre attento alle necessità dei carabinieri calabresi, ma anche alle criticità dei territori in cui gli stessi operano, si è attivato per verificare lo stato di disagio dei colleghi chiamati a fronteggiare lo stato di emergenza del comune di Scalea.

Purtroppo ci duole rilevare – si legge in una nota della segreteria regionale NSC Calabria – che il presidio dell’Arma di Scalea ha un organico ridotto rispetto a quello previsto, ma soprattutto riguardo alle esigenze operative che il territorio richiede”.

La situazione di quei presidi appare drammatica, la giurisdizione della Stazione Carabinieri di Scalea, ha un’estensione territoriale totale di 70,37 km2 e ricomprende tre comuni (Scalea, San Nicola Arcella e Santa Domenica Talao), con un numero di abitanti residenti complessivi di circa 18.000 che, durante il periodo estivo aumenta considerevolmente arrivando a sfiorare addirittura i 190.000, pertanto il rapporto popolazione/carabinieri a pieno organico previsto dovrebbe essere di 1/1600, passando drasticamente nei periodi di massimo affollamento ad 1/17000.

Un fattore che aggrava la situazione emergenziale di Scalea è senz’altro l’assenza sul territorio di un Commissariato della Polizia di Stato. Oggi il presidio dell’Arma, oltre a svolgere tutti i compiti istituzionali già previsti, è di fatto l’unico presidio di forza di polizia impegnato nel controllo del territorio, nelle questioni di ordine e sicurezza pubblica ed unica ad essere garanzia di prossimità per la cittadinanza.

È oggettivamente chiaro il disagio in cui operano i militari della Stazione Carabinieri di Scalea, derivate dalle crescenti incombenze demandategli e molteplici criticità ambientali, elementi che fanno ritenere l’attuale organico non più rispondente alle accresciute esigenze istituzionali e inadeguato a soddisfare la sempre crescente richiesta di sicurezza del cittadino.

Il Ministro della Difesa Guido Corsetto, che nella sua recente visita in Calabria ha affermato che “i carabinieri fronteggiano in Calabria una delle più potenti organizzazioni criminali al mondo, facendolo con una serietà, una metodologia e una capacità che nessuna altra forza di polizia può sostenere allo stesso livello in tutto il mondo”, sembrerebbe non consapevole di ciò che accade nel mondo reale, forse non informato a dovere dagli Stati Maggiori dell’Arma, probabilmente ancora troppo lontano dalle parti sociali come lo è NSC Calabria, l’unico sindacato che, in una regione difficile e depressa come quella calabrese, da sempre pone in evidenza le carenze strutturali delle caserme dell’Arma e il disagio dei loro militari, troppo spesso abbandonati al loro destino, lasciandoli soli in un eroica resistenza contro il nemico che rievoca i fasti dei Carabinieri Paracadutisti caduti ad El Alamain.

I carabinieri vivono la loro professione come dedizione nel soddisfare l’esigenza di sicurezza dei cittadini, ma per poterlo fare hanno bisosgno di mezzi e uomini!

NSC Calabria è intervenuta, con parole chiare e decise, per chiedere al Comando Generale dell’Arma un intervento rapido e concreto, con l’immediato invio di militari in rinforzo ed all’aumento della forza organica della Stazione di Scalea, tenendo conto delle reali esigenze del territorio descritte, unica soluzione ritenuta valida per far si che, al di là delle eventi contingenti, imprevisti o imprevedibili che ogni carabiniere affronta senza timore alcuno, sia ripristinata una situazione lavorativa sostenibile che non distrugga il benessere e la serenità dei militari e dia risposte ai cittadini che chiedono e pretendono uno stato di diritto e legalità.

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“Superamento dell’atto dovuto”, il Nuovo Sindacato Carabinieri deposita in Cassazione una proposta di Legge di iniziativa popolare

Un momento storico per la tutela del personale in divisa e per l’intero Comparto Sicurezza e Difesa.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri annuncia il deposito ufficiale, avvenuto venerdì 19 settembre, presso la Corte Suprema di Cassazione, della sua proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Superamento dell’atto dovuto”.
La proposta è stata inserita nell’edizione della Gazzetta Ufficiale di sabato 20 settembre.

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