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NSC Vibo Valentia “inaccettabile disparità di trattamento tra militari rientranti dai corsi addestrativi”

La segreteria provinciale di Vibo Valentia di NSC è intervenuta per evidenziare le criticità nell’ambito delle disposizioni del Comando Generale dell’Arma in relazione all’articolazione dell’orario di lavoro settimanale per i militari impegnati nella frequenza di corsi di formazione.

Sul punto il Comando di vertice ha stabilito che i corsi svolti presso i reparti d’istruzione vengano articolati su 5 giorni settimanali, terminando il venerdì, giorno in cui è disposto il rientro dei corsisti nelle sedi di appartenenza.

Pertanto il personale che rientra al proprio reparto con un regime di 6 giorni settimanali, potrà essere regolarmente impiegato in servizio nelle giornate del sabato o della domenica, significando che le eventuali ore eccedenti l’orario settimanale potranno, in alternativa, essere retribuite con l’indennità per il lavoro straordinario o recuperate secondo le disposizioni in materia (recupero compensativo) oppure con la fruizione del riposo settimanale.

Ebbene, le disposizioni impartite comportano una serie di criticità che hanno ripercussioni sul benessere del personale impiegato. Infatti giova ricordare che all’atto della partenza per il corso formativo il militare viene svincolato dal reparto di appartenenza, per essere poi acquisito dal reparto d’istruzione. All’atto pratico i corsi formativi hanno inizio con l’inizio della settimana la cui articolazione del servizio si svolge su cinque giorni settimanali. Ciò comporta che il militare presti servizio per le ore previste da quella tipologia di articolazione, (sette ore e dodici minuti giornalieri), pertanto, con la giornata del venerdì, il militare maturerebbe le ore di servizio previste dalla tipologia di contratto di lavoro (trentasei ore servizio).

Detto ciò nella giornata di sabato il militare, per tutta la durata del corso, fruirà della “giornata non lavorativa” e del riposo settimanale nella giornata di domenica.

Quanto detto vale per tutta la durata del corso formativo, ad eccezione dell’ultima settimana di

corso, quella in cui è previsto il rientro del militare presso la sede di appartenenza.

In tale circostanza, infatti, per il militare che termina il corso addestrativo, nel giorno successivo al suo rientro si allinea all’articolazione di lavoro settimanale del reparto ove ordinariamente presta servizio. Qualora il militare presti ordinariamente servizio presso un reparto la cui articolazione del lavoro settimanale è stabilita su sei giorni lavorativi, il Comando Generale dell’Arma ha escluso la possibilità per il militare di fruizione della “giornata non lavorativa” e pertanto, in tale ottica, si potrebbe verificare che il militare presti regolarmente servizio nella giornata di sabato oppure

fruisca di “recupero compensativo”.

Tale condizione genera diverse criticità. Infatti il militare, come già specificato, al termine della settimana addestrativa ha, sostanzialmente, già completato il proprio orario di lavoro

Settimanale, pertanto il successivo cambio da cinque a sei giorni lavorativi imposto dal Comando Generale, fa sì che il militare abbia sostanzialmente prestato le previste trentasei ore settimanali, ma formalmente per il proprio reparto risulti aver lavorato solo trenta ore settimanale. Ciò posto, il turno di lavoro del militare di ritorno dal corso impiegato nella giornata di sabato non verrebbe conteggiato a titolo di straordinario, ma di normale servizio.

Qualora volesse fruire del recupero compensativo dovrebbe attingere, se presente, al monte-ore di straordinario accumulato nel corso del mese. Ultima soluzione è la fruizione del riposo settimanale nella giornata del sabato, ma ciò comporterebbe l’obbligo di prestare servizio nella giornata di domenica, servizio sempre non conteggiato quale straordinario.

Si può facilmente comprendere che tale impostazione costituisce per i militari fonte di malessere,

poiché costringe il personale che si trova nelle condizioni sopra descritte a lavorare 42 ore

settimanali anziché le 36 previste da contratto, non riconoscendo il pagamento delle 6 ore prestate

in eccedenza.

Ciò comporta un’evidente disparità di trattamento tra i militari rientranti da corsi addestrativi appartenenti a reparti articolati su cinque giorni settimanali e quelli con un’articolazione dell’orario di lavoro su sei giorni settimanali, un’evidente differenza tra militari che nel periodo addestrativo sono stati sostanzialmente impiegati per il medesimo tempo.

Quanto rilevato il Comando Generale è stato invitato a valutare la possibilità di pronunciare un ulteriore e definitivo intervento chiarificatore, volto alla risoluzione della problematica al fine di consentire ai militari, sempre più chiamato all’elevazione del proprio livello di professionalità e di specializzazione, di adempiere al meglio i compiti istituzionali affidati senza compressioni del necessario benessere personale.

La Segreteria Provinciale NSC di Vibo Valentia

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Inizio corso: 21-22 novembre 2025
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“Superamento dell’atto dovuto”, il Nuovo Sindacato Carabinieri deposita in Cassazione una proposta di Legge di iniziativa popolare

Un momento storico per la tutela del personale in divisa e per l’intero Comparto Sicurezza e Difesa.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri annuncia il deposito ufficiale, avvenuto venerdì 19 settembre, presso la Corte Suprema di Cassazione, della sua proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Superamento dell’atto dovuto”.
La proposta è stata inserita nell’edizione della Gazzetta Ufficiale di sabato 20 settembre.

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