Auto in fiamme a Trinitapoli e Corato, Cataldo Calà (NSC): «A farne le spese due militari dell’Arma dei Carabinieri. Solidarietà ai colleghi colpiti da questo ignobile gesto»

«E’ uno di quei casi dove spesso a farne le spese sono i militari dell’Arma in servizio in località ad alto indice di criminalità organizzata – come il caso del comune di Trinitapoli la cui amministrazione è stata sciolta, con decreto del Presidente della Repubblica, per ingerenza della criminalità organizzata -, militari colpiti nelle ultime ore da un gesto davvero tanto ignobile che non va assolutamente lasciato passare in sordina. Ai colleghi esprimiamo tutta la nostra vicinanza per quanto accaduto».

Lo dichiara Cataldo Calà, segretario generale provinciale B.A.T. del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), a nome di tutta la dirigenza pugliese.

«Purtroppo – dice Calà – si tratta di un episodio a dimostrazione di come gli operatori delle forze dell’ordine rischiano quotidianamente a garanzia dell’ordine e la sicurezza pubblica. Il circondario non è nuovo a tali atti di bieca viltà – se ne contano sei, dal 2018 – che hanno colpito Militari, di provata rettitudine e attitudine professionale, spesso vittime di attacchi perché “colpevoli” di svolgere quotidianamente il loro dovere con abnegazione, militari che da sempre non badano alle energie e ai sacrifici spesi per aiutare la collettività, garantendone quotidianamente l’incondizionata tutela. 

La sicurezza degli operatori e di conseguenza quella dei cittadini è costantemente messa a dura prova – continua Calà – molteplici sono gli episodi che vedono auto in fiamme in questi territori, specialmente nel comune di Corato, ma questa volta a destare sgomento è che l’incendio si è consumato davanti la stazione dei Carabinieri. Di certo non si può far passare il messaggio che si resti impuniti.

L’augurio – conclude Calà – è che questo Governo possa meglio tutelare gli operatori delle FF.OO. come affermato dal nostro Presedente del Consiglio Giorgia Meloni alla vigilia del suo mandato che ha dichiarato: “…militari che lavorano spesso in condizioni impossibili e con uno stato che a volte ha dato l’impressione di essere più solidale con chi minava la nostra sicurezza di quanto lo fosse con chi invece per quella sicurezza rischiava la vita per garantirla”».

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FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri