Siamo finalmente giunti, con l’associazionismo sindacale militare, al futuro: nell’anno 1848.
Stanno nascendo, ora come allora, le condizioni affinché il movimento mutualistico si sviluppi anche per le Forze di Polizia ad ordinamento militare.
Nel 1848 fu possibile perché si concretizzarono due eventi fondamentali:
1) La promulgazione dello Statuto Albertino che riconosceva, tra le altre cose, il diritto ad adunarsi pacificamente senz’armi;
2) L’autorizzazione papale, sotto il pontificato di Pio IX, alla costituzione delle prime società di mutuo soccorso.
Oggi il sindacato militare ha compiuto i primi due passi:
-grazie alla sentenza 13/06/2018 n° 120 della Corte Costituzionale con la quale e abrogazione del divieto di associazionismo: per la Corte Costituzionale, infatti, viene dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 1475, comma 2, del d.lgs. n. 66 del 2010, in quanto prevede che «I militari non possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali» invece di prevedere che «I militari possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale alle condizioni e con i limiti fissati dalla legge; non possono aderire ad altre associazioni sindacali». Con conseguente abrogazione del divieto di associazionismo militare ;
- riconoscimento da parte del Ministero della Difesa delle associazioni a ordinamento militare.
Si è in attesa di un riconoscimento legislativo per poter entrare nei gangli della pubblica amministrazione per partecipare con il Comando Generale a studiare nuove strategie per garantire il benessere del personale.
Nell’attesa NSC non lascerà mai nessuno solo e per garantire un mutuo soccorso, che percorra tutta la penisola, rivolge un accorato appello agli iscritti e ai Carabinieri tutti: non lasciare mai solo il collega in difficoltà. Porsi al fianco di chi vive momenti di difficoltà lavorativa è un dovere civico.
Scritto da Giovanni Morgese Segretario Generale Regionale Emilia Romagna
