Parametri chiari ed oggettivi nei trasferimenti all’interno della Legione Calabria: Nsc chiede Ge.tra. regionale

“I trasferimenti dei militari dell’Arma nell’ambito della Legione avvengono senza una regolamentazione specifica, né esistono parametri chiari ed oggettivi che possano scongiurare una eccessiva discrezionalità da parte dei vertici di Legione”. A sollevare la questione è la segreteria regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri della Calabria che ha chiesto al Comando generale di istituire il Ge.tra. regionale.Il Nsc ha evidenziato che la “Legione Calabria soffre di un costante sottorganico di personale, specie nella provincia di Reggio Calabria, costringendo a inviare sul territorio Carabinieri e Marescialli neopromossi. Generalmente i nuovi arrivi vengono trasferiti nei posti dove è più difficile trovare ‘volontari’, in quanto sedi che nessuno sceglie nell’ambito del Ge.Tra. nazionale”.Secondo l’organizzazione sindacale di categoria, “questo avviene in una regione dove molte sedi di servizio, pur non essendo di fatto riconosciute disagiate, sono distanti dai maggiori centri urbani e carenti di molti servizi che ormai potremmo definire assolutamente indispensabili e che sono collegati alla normale attività quotidiana”.In questo contesto, ha aggiunto il Nuovo Sindacato Carabinieri, “molti militari, dopo aver sostenuto notevoli sacrifici per diversi anni, tentano di migliorare la loro qualità di vita sociale chiedendo, nell’ambito della Legione, una nuova sede di servizio più agiata, ottenendo però, molto spesso, esito negativo”. Una condizione che ha spinto le segreterie provinciali del Nsc a inviare molte segnalazioni alla segreteria regionale, evidenziando “un sentimento di sconforto da parte di molti carabinieri che non riescono facilmente a perseguire ed esaudire le loro legittime aspirazioni ad essere trasferiti verso sedi più gradite o consone”.Il “sistema aperto” che viene utilizzato nella Legione Carabinieri Calabria e in altre Legioni, secondo l’organizzazione sindacale, “ha molte criticità dettate dalla mancanza di criteri oggettivi e parametri chiari che portano all’accettazione della richiesta di trasferimento o al suo rigetto, spesso senza concrete ed esaustive motivazioni che non siano una generica carenza d’organico”.La Proposta dell’organizzazione sindacale è quella di “eliminare quasi totalmente il margine di discrezionalità dell’amministrazione che andrebbe limitato ai soli casi di domande di trasferimenti ai sensi dell’art. 398, tenuto conto che già in alcune Legioni d’Italia è stato istituito un iter di trasferimento che ricalca quello in uso nell’ambito nazionale e che viene chiamato ‘Mini Ge.Tra’”.Il meccanismo prevede “criteri oggettivi di valutazione e tempi di istruttoria certi entro cui la domanda del militare viene valutata, consentendo di rispettare il principio di imparzialità, pubblicità e trasparenza. Grazie alla produzione di una graduatoria, infatti, ogni militare può realmente partecipare al procedimento amministrativo e tutelare i propri diritti nelle sedi opportune qualora ritenga questi siano stati lesi”.Da qui la richiesta della Segreteria Regionale del Nsc che ha sollecitato il Comando Generale a istituire il “Mini Ge.tra. regionale”, attivando parametri oggettivi e concretamente valutabili ex ante da parte di tutti i militari interessati”.

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