Un momento di profonda riflessione e un appello vibrante per la sicurezza del Paese.
Nella giornata di giovedì 12 giugno si è tenuto alla Camera dei Deputati un convegno sui temi cruciali di “Sicurezza e Immigrazione”, promosso dall’Onorevole Vice Presidente della Camera Fabio Rampelli, dal Presidente del VI Municipio di Roma Nicola Franco e dall’Avvocato Francesco Petrocchi.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha partecipato attivamente al dibattito di fondamentale importanza, con la presenza di esponenti della Segreteria Nazionale e del segretario generale regionale del Lazio Massimiliano Trastulli, portando la voce autorevole e pragmatica di chi vive quotidianamente la realtà operativa sul campo.
Dopo un doveroso minuto di raccoglimento in memoria di Carlo Legrottaglie, nel suo intervento il segretario generale vicario Michele Capece ha esordito evidenziato come il collega sia stato vittima del modo di vivere di uno spaccato della società intollerante alle regole della convivenza civile e ha sottolineato che la sua tragica scomparsa, sbeffeggiata persino su vari social media, rappresenta appunto un doloroso promemoria proprio di quello “spaccato” che necessita di essere affrontato con risolutezza e competenza.
Nel suo articolato discorso, il segretario Michele Capece ha messo in luce la complessità del binomio “Sicurezza e Immigrazione”, rimarcando come la percezione di insicurezza sia ancora drammaticamente elevata tra i cittadini. Ha sottolineato inoltre come la “micro-criminalità” – furti, scippi, rapine e degrado – sia il vero motore della paura che serpeggia tra i nostri concittadini, e come l’Arma dei Carabinieri sia in prima linea per contrastarla quale presidio tangibile di legalità e sicurezza.
L’ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI: UN FENOMENO COMPLESSO CHE I CARABINIERI AFFRONTANO QUOTIDIANAMENTE
Particolare enfasi è stata posta sulla gestione dei flussi migratori riconoscendo il presupposto doveroso di umanità e accoglienza ma anche l’attenzione che bisogna porre perché irregolarità e marginalità diventano terreno fertile per la criminalità.
Sul punto è stata evidenziata, con dati operativi interni alla mano, la “mostruosa complessità” che i carabinieri devono affrontare quotidianamente nel distinguere tra chi fugge dalla guerra e chi delinque, spesso con l’aggravante di barriere linguistiche e culturali.
Il cuore delle condizioni, tuttavia, ha poi continuato il segretario nazionale Irene Carpanese nel suo intervento, pulsa sulle molteplici sfide che gli operatori in divisa affrontano ogni giorno:
- Carenza di organico e sovraccarico di lavoro: è stata denunciata una stima di circa 10.000 unità mancanti solo nell’Arma dei Carabinieri, che si traduce in turni massacranti e in un insostenibile carico di stress psicofisico;
- Aggressioni agli operatori: un dato raccapricciante, oltre 2.400 aggressioni a Forze dell’Ordine e Polizie Locali nel 2023, una media di quasi 7 aggressioni al giorno.
Una situazione “assolutamente inaccettabile” che vede i servitori dello Stato bersaglio impunito; - Burocrazia e risorse inadeguate: procedure estenuanti e mezzi vetusti che sottraggono preziose pattuglie dal controllo del territorio e che vengono sopperite dalla capacità dei nostri carabinieri di compiere anche l’impossibile;
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha lanciato un “grido di responsabilità”, proponendo almeno tre azioni concrete e urgenti:
- Un piano straordinario di assunzioni e risorse: per colmare i vuoti d’organico con uomini, donne, mezzi moderni e tecnologie avanzate;
- Maggiori tutele legali e operative: chiare norme e una vera “presunzione di legittimità” per chi opera nel rispetto delle regole, con pene severe per chi aggredisce un rappresentante dello Stato, per la certezza della pena come deterrente;
- Un approccio sistemico all’immigrazione: politiche migratorie rigorose, centri di identificazione ed espulsione efficienti e percorsi di integrazione reali per chi ne ha diritto, per disinnescare quella che è stata definita una “bomba sociale a orologeria”.
“La sicurezza è un ecosistema complesso – ha spiegato il segretario Irene Carpanese – ma si regge, in ultima analisi, sul capitale umano delle Forze dell’Ordine”.
“Questo capitale umano – ha aggiunto – è stanco, è provato, è ferito: non si è arreso e non si arrenderà mai però pretende una chiara presa di posizione da tutte le Istituzioni affinché l’ennesima morte di un servitore dello Stato non resti solo un dato ma sia invece uno sprono per evitare che simili tragedie si ripetano”.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce con forza che investire nella sicurezza e nel benessere di chi la garantisce non è un costo, ma il miglior investimento per il futuro della nostra Nazione e dei nostri figli.
L’intervento del segretario generale vicario Michele Capece, affiancato dalla segretaria nazionale Irene Carpanese, ha chiaramente consolidato la posizione del Nuovo Sindacato Carabinieri come interlocutore fondamentale e imprescindibile per le istituzioni e la società civile.