Circolare nr. 59/101-222-53-1971, l’ennesimo specchietto per le allodole. NSC: “Basta con l’ipocrisia istituzionale”

La Segreteria Nazionale : "NSC sarà, come sempre, dalla parte dei colleghi ma non accetteremo più simulacri di cambiamento"

Con profondo rammarico e assoluta fermezza, il Nuovo Sindacato Carabinieri prende atto del contenuto della circolare nr. 59/101-222-53-1971 diramata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – I° Reparto – SM – Ufficio Ordinamento.
Una circolare ricca di parole, ma povera di coraggio, priva di quel contenuto sostanziale che i carabinieri italiani attendono da anni.
Di fronte a un documento che si limita a spostare la pianificazione dei servizi da una base quindicinale a una settimanale, siamo costretti a dire basta all’ipocrisia istituzionale.
Una presa in giro, l’ennesima.
Rispetto alla circolare del 27 marzo 2023, si grida al cambiamento ma non cambia nulla: solo un maquillage burocratico per dare l’impressione dell’ascolto e dell’apertura.
Il tutto, in netto contrasto con le parole – che ora suonano vuote – del Generale Antonio Jannece pronunciate nel corso della riunione tecnica del 3 luglio 2025.
Un discorso che lasciava intravedere un reale spiraglio di attenzione verso le istanze della base, e che invece viene smentito dai fatti, anzi, dalle omissioni.
Tutto si cambia affinché nulla cambi.
È l’eterna illusione del riformismo apparente, in cui si continuano a utilizzare formule vuote per tenere buoni i militari, mentre le vere necessità operative e umane restano ignorate.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri non ci sta.
Chiediamo con forza e urgenza l’intervento diretto del Signor Comandante Generale dell’Arma, al quale – ne siamo convinti – vengono sistematicamente celate le reali dinamiche di palazzo.
È ora di spazzare la polvere dalla casa di vetro, perché quel pulviscolo che opacizza i vetri offusca la trasparenza interna e macchia l’immagine esterna dell’Istituzione.

Servono misure concrete:

  • Programmazione reale e partecipata dei servizi;
  • un cambio di passo radicale nei rapporti tra vertice e base;
  • il coraggio di affrontare, una volta per tutte, i nodi strutturali che soffocano la dignità operativa e personale dell’Arma dei Carabinieri.

Affrontiamo il toro per le corna.
Il tempo delle parole è finito.
Ora servono atti veri.
Il personale dell’Arma, che ogni giorno garantisce sicurezza e legalità con professionalità e spirito di sacrificio, non può più essere preso in giro da formalismi autoreferenziali e retorica istituzionale.
Questa sigla sindacale propone l’obbligatorietà VERA della programmazione e l’idea di inserire due spunte nel memoriale, da cui si potrebbe avere la scelta di indicare il cambio servizio deciso dall’Ufficio – che genererebbe l’indennità di cambio turno – o della modifica del servizio richiesta dal militare, che non darebbe luogo ad alcun beneficio economico.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri sarà, come sempre, dalla parte dei colleghi.
Ma non accetteremo più simulacri di cambiamento.

La Segreteria Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri