Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha riscontrato che i militari del Terzo Reggimento Carabinieri “Lombardia”, impiegati presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Torino, sono penalizzati da una disparità delle modalità di impiego del personale in servizio e da una iniqua distribuzione dei carichi e delle mansioni.
Tutto ciò rende la permanenza dei colleghi impiegati in quel delicato servizio, particolarmente gravosa rispetto alle altre Forze di Polizia.
Si tratta di una situazione che, se non adeguatamente affrontata, potrebbe compromettere l’efficienza operativa e il benessere del personale, determinando minore serenità e produttività nell’ambiente di lavoro.
È fondamentale che l’organizzazione dei servizi rifletta i principi di equità e pari opportunità, assicurando che tutto il personale, indipendentemente dal Corpo di appartenenza, sia impiegato in modo proporzionato alle proprie qualifiche e alle esigenze del servizio.
Precedenti esempi in altre strutture analoghe, come il C.P.R. in Albania dove la divisione dei servizi è omogenea, dimostrano la fattibilità e l’efficacia di un approccio più bilanciato.
Non meno importante è il fatto che nell’impiego serale e notturno, le unità diminuiscono sensibilmente elevando il rischio di disordini e mettendo altresì a repentaglio l’incolumità dei carabinieri.
È inaccettabile che i militari dell’Arma, impiegati in servizio al fianco di altre Forze dell’Ordine, debbano perennemente essere trattati come forze di serie B!
La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Lombardia auspica pertanto un pronto intervento per esaminare la situazione e adottare le misure necessarie a ripristinare un’equa ripartizione delle mansioni e dei carichi di lavoro, a beneficio di tutto il personale coinvolto e dell’efficacia operativa del C.P.R. di Torino.
La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Lombardia
