Il 16 dicembre è una giornata che resterà impressa nel cuore della comunità.
All’Istituto di Istruzione Superiore “Luigi Palma Nicholas Green Falcone-Borsellino” si è tenuto un evento, promosso dal Nuovo Sindacato Carabinieri, che ha saputo coniugare l’alto valore delle istituzioni con la vitalità travolgente dei giovani, uniti nel ricordo di chi ha sacrificato la vita per la giustizia.
L’iniziativa ha riguardato la messa a dimora a scuola di giovani talee, duplicate nel Centro Nazionale Carabinieri per la Biodiversità Forestale, provenienti direttamente dall’albero simbolo di legalità che si trova a Palermo, in via Emanuele Notarbartolo, davanti alla casa del giudice Giovanni Falcone.
Gli studenti hanno accolto l’arrivo della piantina, portata dal segretario generale vicario Michele Capece e dal segretario nazionale Irene Carpanese del Nuovo Sindacato Carabinieri, con un applauso e una sorta di corteo dall’ingresso della scuola all’Aula Magna, in un corridoio di ragazzi e insegnanti che battevano le mani.
L’albero di Falcone è stato inoltre affiancato da altre quattro piantine della stessa varietà, anche in memoria della moglie Francesca Morvillo, pure lei magistrato, e dei tre agenti della Polizia di Stato Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, componenti della scorta.

GLI STUDENTI: IL CUORE PULSANTE DELL’INIZIATIVA
L’evento si è aperto con le note solenni dell’Inno Nazionale, che ha subito creato un clima di profonda commozione in un’Aula Magna gremita.
Sebbene gli interventi delle autorità abbiano offerto spunti di riflessione fondamentali, i veri protagonisti sono stati gli alunni.
Grazie a un meticoloso lavoro di preparazione guidato con passione dal corpo docente, gli studenti hanno presentato progetti, citazioni e dibattiti di alto spessore culturale.
Particolarmente toccanti sono state le esecuzioni musicali e le canzoni preparate per l’occasione, culminate nel finale collettivo sulle note de “I Cento Passi”, un inno alla resistenza contro le mafie che ha coinvolto l’intera platea in un coro di consapevolezza e responsabilità.
NSC E IL MONDO SCOLASTICO: UN DIALOGO COSTANTE
“È per me un onore – ha affermato Irene Carpanese – in veste di segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, essere qui oggi nella vostra scuola: vedere i vostri volti mi ricorda perché abbiamo scelto di indossare questa divisa e, soprattutto, perché abbiamo scelto di andare oltre la divisa”.
“Siamo qui per onorare l’Albero di Falcone – ha dichiarato – un simbolo che non è solo memoria, ma una responsabilità viva che passa nelle vostre mani”.
“La legalità è come questo albero – ha detto rivolgendosi alla platea – e ha bisogno di radici profonde, ovvero lo studio e la conoscenza, e di cura costante, che è il vostro impegno civile: non siate spettatori del vostro tempo, ma protagonisti”.
“Noi Carabinieri di NSC – ha concluso il segretario nazionale – saremo sempre al vostro fianco, non solo come tutori della legge, ma come fratelli maggiori pronti a sostenere chi sceglie la strada difficile, ma giusta, dell’onestà”.
UN MOSAICO DI ISTITUZIONI
La forza del messaggio sociale di NSC è stata testimoniata dalla presenza di numerose autorità: Sua Eccellenza Monsignore Maurizio Aloise, Vescovo della Diocesi di Rossano-Cariati, il senatore Ernesto Rapani, il vice questore Giuseppe Zanfini, primo dirigente del Commissariato di Corigliano-Rossano; una delegata della Provincia di Cosenza, la dottoressa Tiziana Battafarano, l’assessore comunale, avvocato Francesco Madeo in rappresentanza dell’amministrazione di Corigliano Rossano e un rappresentante del Reparto Territoriale dei Carabinieri, inviato dal Comandante impossibilitato a presenziare per motivi istituzionali, ma presente con il cuore e con lo spirito di collaborazione che lega l’Arma al territorio.
LA PIANTUMAZIONE: UN IMPEGNO CHE METTE RADICI
Al termine del dibattito, l’evento si è spostato nel cortile della scuola per il momento più simbolico: la piantumazione degli alberelli.
Dopo un momento di raccoglimento, il Vescovo ha guidato una preghiera comunitaria e impartito la benedizione alle piantine, segni tangibili di una legalità che deve essere curata e fatta crescere giorno dopo giorno.
L’EREDITÀ DELLA MEMORIA
La giornata ha trasmesso un’emozione profonda, vedendo i ragazzi partecipare con un’etica e una responsabilità esemplari.
Il ricordo del Giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, degli uomini della scorta, di Paolo Borsellino e di tutte le vittime cadute nell’adempimento del dovere, è stato onorato non come un rito statico, ma come un impegno vivo nel presente.
“Non abbiamo soltanto ricordato degli eroi – concludono Michele Capece e Irene Carpanese – ma abbiamo visto nei volti dei giovani la volontà di costruire una società diversa: la legalità non è un concetto astratto, ma un cammino che si fa insieme, passo dopo passo”.