Succede in Veneto: bandiere e vessilli sindacali nelle Caserme, come fossero a baluardo di un territorio conquistato.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia l’esposizione di bandiere sindacali (in foto) da parte di APCSM nelle sedi di servizio: non si tratta solo di un’azione irrispettosa nei confronti dei militari appartenenti a quei Reparti, magari iscritti ad altre sigle o in carica quali dirigenti sindacali per altre organizzazioni, ma potrebbe manifestarsi addirittura come un affronto nei confronti delle altre APCSM o essere percepita come un’intimidazione verso i frequentatori di quegli uffici, che siano colleghi appartenenti a quei Reparti o delegazioni sindacali che legittimamente visitano le strutture.
Non si tratta solo di un’azione di concorrenza sleale, ma anche di una violazione delle norme che regolano l’esposizione per puro fine propagandistico e fuori “dalle forme consentite”, di simboli sindacali all’interno dei luoghi di lavoro, mediante, specificamente, “bandiere e vessilli” al di fuori di quel principio di “terzietà” richiamato dalla norma.
Sul fatto, infatti, era intervenuto anche il Comando Generale che, con una circolare dell’Ufficio Affari Giuridici nel 2023, aveva espressamente vietato l’esposizione di bandiere e vessilli delle APCSM nelle sedi di servizio.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri sostiene che l’attività sindacale debba essere libera, concorrenziale sicuramente, ma sempre rispettosa degli altrui orientamenti.
Irene Carpanese, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri