L’esempio della differenziazione tra l’agire della Rappresentanza Militare e quello del Sindacato, già ben sottolineata dalla Corte Costituzionale nella oramai storica sentenza che ha aperto spiragli di democratizzazione nelle Forze di Polizia ad ordinamento Militare, la si può sostanzialmente percepire con forza analizzando come le due realtà hanno affrontato una grave emergenza: l’uso di personale non specializzato nelle sezioni scorte.
Il Nuovo Sindacato carabinieri ha interessato il Comando Generale prospettando le gravi criticità causate dalla riforma delle carriere e i trasferimenti subordinati alle promozioni. Nella sola sezione scorte di Napoli i promovendi specializzati, raggiunti dall’ordine di trasferimento erano ben 11 e tali movimenti avrebbero potuto mettere in seria crisi il delicato servizio di protezione. L’Arma ha recepito la segnalazione e ha avviato una immediata revisione dei trasferimenti per i militari possessori di specializzazione. Oggi, grazie al Nuovo Sindacato Carabinieri, finalmente i vincitori di concorso vedono realizzare i propri sogni senza dover rinunciare alla progressione di carriera.
Il CO.CE.R rinunciò ad aiutare il personale da loro rappresentato già nel 2019 e con una delibera – per questa O.S. incomprensibile, rinunciò ad ascoltare il personale rappresentato perché a loro dire quanto oggi ottenuto da questo Sindacato avrebbe creato una fantomatica disparità di trattamento.
Ai colleghi ardua sentenza.
Antonio Parrella Segretario Nazionale NSC