Previdenza complementare. Il punto di vista di NSC

Per informare i nostri iscritti su cosa stia succedendo nel panorama previdenziale, alla luce delle diverse iniziative delle altre organizzazioni sindacali, il Nuovo Sindacato Carabinieri vuole spiegare sia le interpretazioni che la nostra posizione. Cercheremo, almeno in questa fase, di non citare numeri e leggi, proprio per un approccio più comprensibile ed evitare confusione in un aspetto complicato ma determinante per il nostro benessere.

La mancata attuazione del sistema della previdenza complementare per quanto riguarda il Comparto Sicurezza e Difesa ha generato delle importanti criticità e determina la necessità di valutare diversi strumenti per integrare il sistema pensionistico. Alcune sentenze hanno stabilito che debbano essere presi in considerazione i rendimenti di alti fondi integrativi esistenti, comparandoli e compensando le differenze con il sistema TFS (trattamento di fine servizio) di cui tutti noi godiamo. Il problema risiede nell’eventuale calcolo matematico da fare per valutare se effettivamente il sistema tanto promosso e già vigente per i lavoratori della pubblica amministrazione sia più vantaggioso, visti i risultati non cosi positivi dei rendimenti dei fondi esistenti e le eventuali limitazioni (p.e. la rinuncia ai sei scatti che da soli aggiungono quote importanti all’accantonamento contributivo). Applicando quanto detto in queste pronunce, effettivamente, si evidenzierebbe un chiaro vantaggio economico dell’attuale sistema.

Secondo NSC, che non è solo su questa linea di pensiero, il rinnovo contrattuale, introducendo una previdenza dedicata, permette la possibilità di costruire sistemi che possono aumentare (integrare) i contributi previdenziali in maniera vantaggiosa sia per chi andrà in pensione tra poco che per le nuove generazioni di Colleghi da poco arruolatosi. Gli attuali parametri (coefficienti di moltiplicazione) vedono degli evidenti svantaggi del nostro comparto rispetto agli altri lavoratori della p.a. per la nostra “specificità”, e anche i Colleghi che scelgono di arrivare fino ai limiti di età consentiti non riescono a godere degli stessi moltiplicatori più favorevoli che la legge attuale attribuisce ad età ben più superiori.

Sebbene ci sia ancora un certo vantaggio riconosciuto ai Colleghi che si sono arruolati prima del 1996 (calcolo retributivo), questo viene limitato con la parte conteggiata secondo il sistema contributivo in maniera proporzionale agli anni ancora da fare. È nostra convinzione che bisogna ottenere una previdenza dedicata, trasformando i parametri e rendendoli simili a quelli che vengono calcolati per i limiti di età del pubblico impiego. In questo modo si possono mantenere le condizioni attuali (TFS e i sei scatti) integrandole con dei moltiplicatori uguali a quelli previsti per le pensioni di vecchiaia dei dipendenti pubblici, godendo della “specificità” del nostro comparto che ci permette di avere limiti di età minori.

L’azione decisiva dei sindacati ha permesso di attribuire dei fondi specifici nella ultima legge di bilancio per progettare interventi di natura previdenziale per il personale delle Forze dell’Ordine e del Corpo dei vigili del fuoco. Adesso solo il lavoro comune di tutti i sindacati può portare avanti con determinazione questo progetto, particolarmente ora che anche i Carabinieri e tutti i militari hanno una legge che consente il potere di contrattazione e rende il fronte sindacale più forte e determinante ai futuri tavoli decisivi.

Bisognerà anche intervenire per ribadire il concetto assistenziale e solidale della previdenza, sia per i benefici pensionistici ma anche per eventuali problematiche economiche che possono sorgere durante gli anni di vita professionale. Si possono fare tante cose e il Nuovo Sindacato Carabinieri le farà utilizzando l’expertize del Dipartimento Assistenza Pensionistica, per portare sui tavoli decisionali dei documenti per intervenire sulle norme che disciplinano questa materia.

Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha già cominciato ad avere un dialogo con le sigle sindacali del comparto per lavorare a proposte concrete, e crede nella necessità della unità di intenti per i temi principali che garantiranno una situazione di progresso economico e di benessere per tutte le Donne gli Uomini dell’Arma dei Carabinieri.

Finalmente è arrivato il momento di poter decidere del nostro futuro, studiate le azioni sindacali e decidete da che parte stare.

#ilsindacatodelcarabiniere #sicurezzaediritti

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