Circolazione degli Appartenenti alle Forze dell’Ordine sui Mezzi di Trasporto Pubblici Urbani. Nsc scrive al presidente della Regione Basilicata

La segreteria regionale NSC Basilicata intende porre all’attenzione del presidente della Regione, la richiesta di un mirato intervento, poiché,

con l’art. 4 del R.D.L 2 aprile 1925 nr. 382, successivamente assorbito dagli art. 236 e art. 1115 del D.P.R 15.03.2010 nr. 90 (T.U.R.O.M) viene testualmente sancito ““Il personale dell’Arma dei Carabinieri, se in uniforme o munito di tessera di riconoscimento, ha diritto di circolare liberamente sui mezzi di trasporto pubblico urbano””.

Si vuole sottolineare che la materia in questione, in seno al Codice dell’Ordinamento Militare in vigore, è sottratta alle disposizioni che, a suo tempo, trasferirono dallo Stato alle singole Regioni l’esclusiva competenza Legislativa in materia di trasporto pubblico.

(Circostanze di diritto già rilevate, tra l’altro, dagli Organi Giurisdizionali intervenuti – Tar. Lazio Sez. I Bis Sent. N. 2590 del 29.03.2002 e Consiglio di Stato con sentenza nr. 4252 del 31.07.2007).

L’Alto Consesso evidenziava il superiore interesse pubblico di favorire la presenza dei Militari dell’Arma sui mezzi di trasporto pubblico, in quanto “tenuti a prestare la propria opera per far fronte ad esigenze di soccorso e di sicurezza”.

Orbene,  giungono a questa Segreteria numerose segnalazioni sul fatto che i Militari dell’Arma, soprattutto per quanto attiene l’accesso e l’utilizzo delle Scale Mobili di Potenza, verrebbero “redarguiti” in modo imbarazzante e invitati a munirsi di regolare biglietto o in alternativa di alcune tessere concesse dall’Azienda di Trasporto ai Comandi Arma.

Appare evidente  che la concessione di una tessera al singolo Comando Arma, sia di fatto limitante rispetto a quanto  sancito dal legislatore (art. 236 – 1115 DPR  90 del 15.03.2010).

Chiediamo pertanto che le  SS.VV. vogliano sensibilizzare e  indirizzare correttamente il personale impiegato  presso  i servizi  di trasporto pubblico di riferimento.

Qualora  l’utilizzo di tessere personalizzate, per accedere sui mezzi pubblici,  fosse il frutto di accordi  tra il Vostro Ufficio e  Comandi Arma, siamo a chiedervi un incontro “de visu” .

IN PRIMO PIANO

FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri