Trasferimenti, Nsc Lombardia interviene su disparità di trattamento

La segreteria regionale Lombardia del Nuovo Sindacato Carabinieri ha ricevuto di recente diverse segnalazioni circa un trattamento di disparità, relativamente ai trasferimenti previsti da Getra e mini Getra.

Nello specifico, i militari originari della provincia di Lecce e in servizio in Lombardia da tanti anni, hanno segnalato di aver riscontrato questa disparità.

La segreteria regionale Lombardia, ha pertanto accolto queste segnalazioni chiedendo una più giusta ed equa ripartizione fra militari in ingresso nella provincia di Lecce, considerando i maggiori sacrifici e talvolta i decenni trascorsi fuori sede da alcuni militari che hanno prestato servizio lontano dagli affetti e dalla regione di origine, rispetto a quelli giovanissimi e provenienti dalle scuole allievi carabinieri o dai diversi istituti di formazione militare.

L’auspicio della O.S. è che il Comando Generale intraprenda iniziative di concerto con i rappresentati sindacali, atte ad individuare una soluzione idonea, tenendo conto – tra i fattori – di requisiti come anzianità di servizio e tempo trascorso dai militari lontani dalle proprie famiglie d’origine.

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FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri