NSC VENEZIA: MALESSERE PER I MILITARI CHE USUFRUISCONO DELLA MENSA

La Segreteria Provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Venezia ha intrapreso un’iniziativa di confronto con l’Amministrazione volta alla risoluzione delle problematiche rappresentate dagli iscritti effettivi al Comando Provinciale di Venezia, in relazione all’inadeguatezza del servizio di ristorazione che vede, come già rappresentato anche in passato da numerosi militari, soprattutto quelli “accasermati”, sistematica mancanza di alimenti o vettovagliamento, pietanze approssimative o improvvisate (ad esempio sostituite con pizze e piadine più volte alla settimana), menù ripetitivi e di scarsa qualità, ecc.Premesso che suona strana l’imprecisa giustificazione (data dal personale civile in mensa) della mancata consegna dei prodotti da parte dei corrieri a causa della peculiarità della città – circostanza inverosimile se si considera il proliferare delle attività ristorative a Venezia – è doveroso lavorare congiuntamente alla risoluzione delle criticità segnalate dagli iscritti, anche con soluzioni alternative al servizio mensa, riferisce Massimiliano Riccio, Segretario Generale Provinciale di Venezia, atteso che la problematica è cronica e crea danno al benessere e al servizio dei Carabinieri. Nonostante i reclami dei militari e i richiami già fatti dalla Legione Carabinieri Veneto alla ditta di ristorazione, il servizio oggi non viene ancora erogato nei termini stabiliti nel contratto, riscontrando le criticità sopra dette in relazione alla fornitura di alimenti previsti per un pasto completo. È stato segnalato da parte degli iscritti anche un troppo limitato impiego di personale civile da parte della ditta, che influisce negativamente anche sull’orario di lavoro dei carabinieri. Infatti, troppo spesso si riscontra la presenza di una sola operatrice che ricopre tutti i ruoli necessari in mensa (cuoca, addetta al bancone, addetta alla pulizia, addetta al lavaggio delle stoviglie) non riuscendo a gestire adeguatamente e nel tempo utile tutte le mansioni con conseguenti problemi di ritardo ai militari nel riprendere il loro servizio.Tutte queste constatazioni sono state portate all’attenzione del Comandante Provinciale di Venezia che non ha atteso nell’intraprendere misure di attenzione e di controllo sulla situazione, in linea con l’apprezzabile attenzione al benessere del personale già manifestata in altre occasioni.Sicuramente, per iniziare a correggere queste criticità, sarebbe utile una più interessata attenzione da parte del personale di controllo (dell’Arma) preposto alla supervisione del servizio mensa, nel riscontro diretto delle problematiche giornaliere, e con il giusto interessamento anche alla ricezione delle segnalazioni rappresentate da parte dei beneficiari del servizio.Da parte della Segreteria Provinciale, nella volontà di risolvere nel minor tempo possibile e nella maniera più efficiente per i colleghi che hanno diritto al pasto, conclude Massimiliano Riccio, il nostro proposito avanzato al Comandante Provinciale, e sposato anche da numerosi colleghi, è quello di valutare la possibilità di rescindere immediatamente il contratto con la ditta inadempiente e poter fornire, a quanti ne facciano richiesta, il buono pasto spendibile sul libero mercato. Infine ci si auspica che sempre di più, nel futuro della nostra Amministrazione, le Pubblicazioni dell’Arma (nel nostro caso la N-29) paiano sempre meno come una raccolta di buoni propositi, ma che vengano applicate perentoriamente come prescrizioni quali sono, al fine di migliorare la qualità del lavoro e della vita dei Carabinieri.La Segreteria Provinciale della Città Metropolitana di Venezia del Nuovo Sindacato Carabinieri

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