NSC Puglia, Nicola Magno: «Contratto scaduto da circa 600 giorni, il governo Meloni si adoperi.»

NSC – Il Sindacato del Carabiniere – accenna sull’amaro argomento del contratto di lavoro che affligge negativamente il personale e che si ripercuote gravemente sulla sua vita lavorativa e di riflesso sulle loro famiglie, «apprendiamo che molti sono gli appelli formulati al governo da parte delle più prestigiose sigle sindacali di polizia che chiamano il confronto con il comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico in tema di contratto, che ricordiamo, è fermo al 31 dicembre 2021 e che parrebbe non essere presente nell’agenda dei lavori dell’attuale governoMeloni» – spiega N. Magno Segretario Generale NSC regione Puglia. L’aumento smisurato del carovita in fatto di beni e servizi soprattutto nell’ultimo biennio che sembrerebbe essere il risultato di ciò che sta accadendo al di là dei nostri confini non può ricadere sui nostri sacrifici – insorge il sindacalista pugliese che aggiunge – «i pesanti riverberi che inevitabilmente si ripercuotono sui carabinieri lavoratori, su tutti gli appartenenti alle FF.OO., sembrano essere il risultato di un non voler appositamente riconoscere il sacrificio di coloro che per lo Stato lavorano incessantemente sulle nostre strade a tutela e garanzia dell’ordine della sicurezza pubblica e che non può e non deve essere dimenticato, disincentivato anche per quanto concerne l’aspetto stipendiale – sottolinea il sindacalista che concludeuna remunerazione che, dati alla mano, risulta essere tra le più basse negli ultimi decenni se guardiamo gli altri paesi e che ha negativamente standardizzato una classe di lavoratori afflitti già abbondantemente dal problema in barba a leggi scarne a sua tutela, ed un turnover indispensabile per rinfoltire gli organici a beneficio di uno svecchiamento necessario se si considera che l’età media di un carabiniere tocca in media 47 anni. »

IN PRIMO PIANO

FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri