NSC Puglia, Magno: Sicurezza del personale. Chiesto ampliamento organici, corsi di GSE al personale neo giunto alle Radiomobili

Si mette in luce questa volta una delle criticità che sovente incombe sugli uomini e donne delle nostre radiomobili. «La criticità riscontrata e lamentata da diversi Reparti, – spiega il Segretario Generale Puglia Nicola Magno – riguarda l’oggettiva difficoltà di quei Comandanti che, nell’approntare gli equipaggi in turno, devono fare i conti con quei militari che, ad oggi, non hanno conseguito la necessaria “abilitazione alla guida veloce”, influenzando negativamente il coordinamento del Reparto, l’efficienza e la sicurezza del Carabiniere.»Difatti molti militari che, a seguito di concorsi interni e/o a titoli, sono transitati al ruolo sovrintendenti, per la regola dello “scavalco” son stati destinati presso i Nuclei – Sezioni – Aliquote Radiomobili, pur non avendo frequentato il corso per il conseguimento dell’abilitazione alla guida veloce, con contestuale corso di guida sicura d’emergenza GSE. « I predetti corsi si ritengono “indispensabili” – afferma Nicola Magno – per l’operatività di quei militari effettivi in tali Reparti che, a causa della mancanza di personale, nella maggior parte dei casi “dovrebbero” essere comandati di servizio quale conduttore di autoradio, non solo, i Comandanti si vedono costretti a sfoderare le loro migliori abilità, cercando di approntare l’equipaggio con entrambi i militari sottufficiali di cui almeno uno abilitato alla guida veloce, interpellando tal volta militare dalle già oberate Stazioni. » Altra nota dolente che con una nota, si è voluto portare all’attenzione del Comando Generale e del Comando Legione Puglia, è il non aggiornamento che ci si aspettava sugli organici di quelle Aliquote elevate a Sezioni. «Eh sì! – aggiunge N. Magno – le neo Sezioni, necessitino di ulteriore personale a garanzia del principio della “prossimità”, nonché per consentire una regolarità dell’andamento anche burocratico del Reparto e permettere al personale di poter usufruire di regolari e giusti periodi di riposo. Per tanto – conclude N. Magno – è assolutamente necessario riprendere al più presto i corsi di GSE, per tutti i sovrintendenti effettivi alle radiomobili, e per quanto attiene la questione Comando di detti reparti, si spera quanto prima di poter capire se ci sono possibilità di aumentare la pianta organica assicurando una linea di comando concreta e continua.»

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FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri