Nsc presso il centro nazionale amministrativo Carabinieri

Mattinata intensa quella di venerdì che ha visto il Nuovo Sindacato Carabinieri varcare per la prima volta in assoluto i cancelli del CNA –  Centro Nazionale Amministrativo dei Carabinieri di Chieti. A margine della favorevole accoglienzariservata dal Comandate Gen. B. Baldassarre Daidone,recentemente insediatosi, con il quale si è avuto modo di fare il punto sulla contrattazione in atto, si è infatti tenuta la prima Assemblea Sindacale convocata dai dirigenti Nazionali NSC e da quelli Provinciali di Chieti, Pescara, Isernia, Campobasso e Teramo. Un segnale forte di rinnovamento che mira ad assicurare una presenza capillare di NSC in tutte le articolazioni centrali e periferiche dell’ARMA in Abruzzo e in Molise per gli iscritti, con gli iscritti e per i Carabinieri. L’impegno è poi proseguito con la seconda Assemblea Sindacale in programma presso il Comando Legione Carabinieri “Abruzzo e Molise” dove il Nuovo Sindacato Carabinieri ha testimoniato una tangibile partecipazione dei sui dirigenti Nazionali e Provinciali sul territorio.

Dichiarazione del Commissario Straordinario di Chieti Michele d’Ilio: è importante che la Segreteria Nazionale di un Sindacato rappresentativo quale è NSC venga percepito come “vicino”, a portata di mano dal Carabiniere. I nostri recapiti sono online ed i dirigenti locali e nazionali sono tutti facilmente raggiungibili. Un mondo aperto quello della tutela Sindacale nell’ARMA dei Carabinieri che è ancora acerbo ma che nell’ARMA e in questi territori, sta facendo passi da gigante come NSC. Siamo fiduciosi che dopo 70 anni di colposo silenzio, l’essere seduti al tavolo della contrattazione porterà i primi frutti per tutti, anche per coloro i quali non si sono ancora iscritti e che si iscriveranno.

IN PRIMO PIANO

FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri