Il militare separato non è affidabile per l’Arma dei Carabinieri?

Nell’Arma dei Carabinieri talvolta accade che il militare che affronta una separazione-divorzio, oltre alle difficoltà economiche e familiari, si deve scontrare con un regolamento obsoleto e una mentalità di chi lo applica talvolta non al passo con i tempi e delle nuove dinamiche famigliari. L’attivita dell’ Amministrazione non è e non può essere mera organizzazione burocratica ma deve essere cura degli interessi degli amministrati i quali non sono altra cosa rispetto alla macchina amministrativa bensì ingranaggi della stessa. Una macchina funziona solo se tutti gli elementi che la compongono sono allineati verso un unico interesse: il benessere del personale al servizio del benessere del cittadino. Si amministra con la diligenza del buon padre di famiglia. Erroneamente invece talvolta l’Amministrazione fa riferimento quasi sempre all’articolo 393 del Regolamento Generale dell’Arma dei Carabinieri che recita testualmente: “Il militare dell’Arma non può prestare servizio nelle sedi in cui sussistano obiettive situazioni di incompatibilità ambientale che possano condizionarne l’imparzialità nell’espletamento dei propri compiti e nuocere al prestigio dell’Istituzione.”Detto articolo appare troppo interpretabile e per questo accade che singoli soggetti con alte responsabilità di comando si sentono in dovere di ammaestrare, a cascata, i propri collaboratori diretti su elementi morali che, in molti casi, appaiono quantomeno discutibili.NSC vorrebbe instaurare una riflessione sulle prese di posizione che l’amministrazione applica su determinati militari basandosi su situazioni morali che ormai, nel periodo attuale, appaiono veramente futili e che molto spesso provengono da giudizi personali e non da comprovate situazioni di incompatibilità.Queste decisioni, che influiscono sui militari con trasferimenti di ufficio e/o con note caratteristiche abbassate, collaborano al disagio personale che una separazione comporta.L’isolamento da parte dei colleghi, che si schierano con la gogna morale dei superiori per non subire eventuali ritorsioni, e la palese mancanza di fiducia da parte sul lavoro, aumentano il disagio già messo a dura prova delle vicissitudini personali. Tenuto conto che l’indissolubilità del matrimonio fu affrontata dall’Italia cattolica e tradizionalista con la Legge 898 del 1970 che dimostrò un inatteso e sorprendente cambiamento del paese rispetto alle ideologie ritenute, già all’epoca, vetuste e troppo conservatrici. Così facendo l’Italia si avviò al lungo e complesso cambiamento che ha portato alle conquiste dei diritti civili e della parità di genere.Quando l’Arma dei Carabinieri staccherà quella vecchia patina di ipocrisia legata a valori che ormai non sono più totalmente validi nemmeno per la Chiesa che, per definizione, è indicata come il massimo organo tradizionalista della storia?La Segreteria Regione Toscana

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