I Carabinieri di Monza a Ferragosto non cenano!

Ebbene si! Presso il Comando Provinciale di Monza e Brianza nelle serate del 14 e del 15 agosto i Carabinieri comandati di servizio serale si sono visti chiudere in faccia le porte della mensa non potendo usufruire di un loro diritto. Ignote, ad ora, i motivi di tale grave disservizio ma questa O.S. è certa che chi di dovere provvederà a fare luce sull’accaduto e, nel caso, ad avviare procedure sanzionatorie, qualora necessarie e previste, nei confronti dell’Azienda che ha creato il danno ai Militari. Qualora invece vi fosse stato un accordo tra la ditta e il Comando per le chiusure ferragostane grave sarebbe il non aver pensato a una valida alternativa per evitare il problema che ha creato non poco malcontento in quei Militari che non hanno potuto fruire del secondo ordinario. Sicuri che una simile situazione in futuro non si verificherà più la Segreteria Provinciale di Monza e Brianza del Nuovo Sindacato Carabinieri presterà sempre la massima attenzione ai problemi (grandi o piccoli) dei Carabinieri.

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FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri