Generale blocca e arresta malvivente in fuga. Plauso di NSC

Non capita tutti i giorni di leggere una notizia simile: un Generale dei Carabinieri che blocca e trae in arresto un malvivente in fuga.

È successo a Venezia, quando un uomo slovacco, senza fissa dimora e con precedenti specifici, ha messo in atto un tentativo di borseggio, per poi scappare e nascondersi tra la folla. È in quel momento che entra in scena il Generale di Brigata Nicola Conforti, attuale Comandante Provinciale di Venezia, che, dopo aver raggiunto il malvivente tra la folla insieme ad un altro Carabiniere fuori serivizo, lo ha bloccato e trattenuto dai suoi continui tentativi di divincolarsi, assicurandolo alla giustizia e portandolo a processo.

Il Generale Conforti non è solo un esempio di professionalità, come si è potuto cogliere in particolare da questa vicenda, ma dal mio punto di vista di sindacalista – riferisce il Segretario Provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri Massimiliano Riccionella sua ancora breve permanenza nella Provincia di Venezia, ha avuto modo di trasmettere la sua tempra di Comandante attento e interessato a questa bellissima ma delicata Città, al Reparto che è stato incaricato di guidare e ai Carabinieri suoi collaboratori, anche attraverso un costruttivo approccio di condivisione e di confronto con l’ambiente sindacale che rappresento in questo territorio provinciale”.

Complimenti al Generale e al collega Carabiniere che insieme a lui è intervenuto!

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FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri