Cambio di vertice al 4^ Battaglione Veneto, NSC presente

Si è tenuta oggi presso il 4° Battaglione Veneto la cerimonia di avvicendamento tra il Colonnello Marco Piccolie il Tenente Colonnello Vincenzo Nicoletti, un evento significativo per la comunità dell’Arma dei Carabinieri.

Alla cerimonia ha partecipato anche il Nuovo Sindacato Carabinieri, rappresentato dal Segretario Nazionale Irene Carpanese e dal Segretario Regionale Generale Antonio Grande.

Il Segretario Nazionale, Irene Carpanese, ha sottolineato come queste occasioni rappresentino momenti cruciali di confronto e dialogo, definiti come “opportunità utili per costruire legami e rapporti duraturi che riflettano l’etica del Nuovo Sindacato Carabinieri.” Ha evidenziato l’importanza di questi incontri nel promuovere una cultura e letica del Nuovo Sindacato Carabinieri.

Anche il Segretario Regionale, Antonio Grande, ha rimarcato il valore di instaurare rapporti leali e trasparenti, fondamentali per il miglioramento del benessere del personale rappresentato. Grande ha fatto eco alle parole del Tenente Colonnello Nicoletti, il quale, nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato limportanza di avere un leale e costruttivo rapporto con le APCSM.

Il Segretario Regionale Massimo Salciccioli, effettivo al 4° Battaglione Veneto, esprime un cordiale benvenuto al nuovo Comandante, Tenente Colonnello Vincenzo Nicoletti, augurandogli nel contempo una fattiva collaborazione con questa APCSM.

IN PRIMO PIANO

FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri