Sigle sindacali al Governo: chiediamo concreta attuazione delle norme che regolano le attività e le prerogative sindacali

NSC firmatario di un intervento congiunto interforze sui temi dell'interlocuzione areale, della consultazione e informazione, del trattamento economico e di carriera dei dirigenti sindacali e dell'eliminazione dei vincoli all'apertura di CAF e Patronati.

L’attuale scenario afferente le libertà e prerogative sindacali per le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari (APCSM) necessita di una non più rinviabile attività di adeguamento delle norme primarie e regolamentari di riferimento.

Pur registrando un incremento delle attività di confronto, ai vari livelli, tra le Amministrazioni e le OO.SS., occorre sottolineare che la strada risulta ancora complessa e faticosa, con riguardo al quadro giuridico di riferimento ed alle interpretazioni molto spesso restrittive dello stesso, e atteggiamenti di rigidità ad opera delle Autorità deputate, tali da invalidare e mortificare l’azione sindacale, nel più ampio senso del termine; ciò, conseguentemente, mina il concretizzarsi della c.d. agibilità sindacale a danno sia del personale militare che dei relativi dicasteri.

Per tali ragioni, il Nuovo Sindacato Carabinieri, unitamente alla gran parte delle sigle sindacali dell’Arma dei carabinieri, della Marina, dell’Esercito, dell’Aeronautica e della Guardia di Finanza, ha sottoscritto un intervento indirizzato ai Ministri della Difesa, dell’Interno e dell’Economia e delle Finanze, agli Stati Maggiori e ai Comandi Generali delle varie Forze Armate nonché al Consiglio dei Ministri, riportanti quattro punti fondamentali su cui è necessario lavorare per riconoscere ai dirigenti sindacali e ai sindacati militari la doverosa funzionalità e legittimità.

  • apertura del formale livello di “interlocuzione areale”, estendendolo sino alla periferia, stante l’attuale limitazione prevista “non al di sotto del livello regionale”, con tutte le criticità connesse alla mancata risoluzione di questioni in sede locale;
  • consultazione e informazione, stante la necessità di definire procedure decisamente più chiare e progressive, nell’ambito delle relazioni sindacali tra Amministrazioni e APCSM ad ogni livello gerarchico-funzionale;
  • chiara definizione delle prerogative attestate al “dirigente sindacale”, rispetto agli incarichi elettivi stabiliti dai singoli Statuti, alla durata dei mandati, all’incompatibilità con chi “esercita le funzioni di Comandante di corpo”, alla posizione di stato giuridico, avanzamento, impiego (nazionale/internazionale) e trattamento economico e previdenziale (anche quello eventualmente a carico delle OO.SS.) del predetto personale, fruitore di distacco e/o permesso sindacale;
  • apertura “in house” dei servizi di CAF e Patronato, stante l’impossibilità oggettiva dei Sindacati militari di poterli autonomamente costituire in ragione degli ampli vincoli generali previsti dalla norma.

Leggi qui il comunicato integrale:

Il Nuovo Sindacato Carabinieri ripone fiducia in una decisiva presa di coscienza e in un fattivo impegno da parte delle Istituzioni competenti, affinché l’istituto del sindacato militare possa evolvere in uno strumento pienamente funzionale ed efficiente, a beneficio della vita lavorativa del nostro personale.

Nuovo Sindacato Carabinieri