Moroni (NSC): “Limitare gli incontri tra chi tutela il personale e i propri colleghi è una azione inutile che danneggia chi la fa”

“Il Comando Generale continua a negare l’esercizio del mandato sindacale all’interno dei luoghi del lavoro.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri non fermerà l’azione sindacale dei propri dirigenti che nonostante le difficoltà proseguiranno la loro opera di tutela dei diritti dei Lavoratori.
Tentare di limitare gli incontri tra chi tutela il personale e i propri Colleghi è una azione inutile, che danneggia chi la fa perché allontana sempre più la base produttiva dal palazzo dei bottoni. Tutto a discapito della sicurezza dei cittadini. Il benessere del personale incide senza dubbio sulla produttività di chi fornisce sicurezza”.
Così Marco Moroni, Segretario Generale Aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri durante il Seminario di disciplina Militare che si è tenuto oggi a Roma.

https://youtu.be/pjN_fG64_WQ

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FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri