Mense di servizio, Nsc: «Non solo panini e cibo confezionato. L’Arma prolunghi orario mense»

«Ringraziamo il Comando Generale perché con la circolare del 30 ottobre 2021, in riferimento alla fruizione dei pasti da parte dei militari impegnati nei servizi di ordine pubblico ha cercato di rendere corretto e confortevole la consumazione del pasto come priorità, ma di fatto non è riuscita nell’intento»

Lo dichiara Giovanni Sessa, responsabile linea mobile del Nuovo Sindacato Carabinieri.

«Il termo sigillato che a quanto scrive il Comando Generale deve ritenersi di carattere eccezionale, continua ad oggi ad essere la prima scelta, perché non tutte le mense hanno prolungato gli orari e di convenzioni con strutture ristoratrici non si vede neanche l’ombra. Quando i militari sono in servizio di ordine pubblico – Spiega Sessa -non sempre possono staccarsi dal servizio per consumare il termo sigillato, quindi sono costretti a farlo a fine turno, quando oramai il pasto è freddo. Spesso i militari sono costretti a scegliere il sacchetto con il panino, pur di avere qualcosa da mangiare. Pertanto – conclude Sessa – chiediamo il prolungamento degli orari delle mense dell’Arma e convenzioni con strutture ristoratrici pubbliche e private in modo da rendere realmente la consumazione del vitto, dopo lunghe ore di servizio di ordine pubblico, una vera priorità».

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“Superamento dell’atto dovuto”, il Nuovo Sindacato Carabinieri deposita in Cassazione una proposta di Legge di iniziativa popolare

Un momento storico per la tutela del personale in divisa e per l’intero Comparto Sicurezza e Difesa.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri annuncia il deposito ufficiale, avvenuto venerdì 19 settembre, presso la Corte Suprema di Cassazione, della sua proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Superamento dell’atto dovuto”.
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NSC

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