Quando il comando sfugge di mano e la collaborazione diventa “Lesa Maestà”
Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante all’interno dell’Arma, che rischia di minare la fiducia interna e l’efficacia operativa dei Battaglioni: l’eccessivo potere e l’opacità degli Staff di comando.
Riceviamo continue segnalazioni che evidenziano una gestione verticistica e autoreferenziale in diverse realtà territoriali. L’ultimo, grave, esempio riguarda un importante Battaglione del Centro Italia, dove il Comandante di Corpo sembra aver di fatto delegato, se non completamente abbandonato, la gestione del Reparto nelle mani di un ristretto Staff, percependosi come figura intoccabile e superiore ad ogni critica costruttiva.
- L’ombra degli Staff: In contesti come questo, le dinamiche di Staff si trasformano in un cordone sanitario, in cui ogni iniziativa, consiglio o critica proveniente dalla base o da Ufficiali e Sottufficiali non allineati viene sistematicamente respinta. La collaborazione viene erroneamente interpretata come un atto di “lesa maestà”, soffocando di fatto il principio del comando partecipato e del lavoro di squadra.
- Danno operativo e morale: Questo atteggiamento non è solo un problema di gestione interna. Esso genera un profondo demoralizzazione nel personale, che vede i propri sforzi e la propria professionalità ignorati. La conseguenza diretta è una potenziale inefficienza operativa e l’insorgere di ingiustizie nel trattamento del personale, con scelte discrezionali che non seguono criteri di trasparenza o merito, ma solo di vicinanza al “cerchio magico”.
- La voce del NSC: Ricordiamo che la Legge 46/2022 ha sancito il diritto alla rappresentanza sindacale proprio per garantire la tutela del benessere e dei diritti di ogni singolo Carabiniere e per fungere da correttivo a derive autoreferenziali. Non possiamo accettare che le dinamiche di potere interne prevalgano sul rispetto del personale e sul bene dell’Istituzione. L’Arma è di chi la serve quotidianamente, non dello Staff del momento.
Chiediamo ai Comandi Superiori dell’Arma di intervenire con urgenza per ripristinare la giusta dialettica di Comando e per vigilare affinché la gestione dei Reparti sia improntata alla trasparenza, al merito e alla piena collaborazione con tutte le articolazioni.
Basta con la logica per cui “chi sta sotto deve tacere” e che il militare è sacrificabile perché lo staff intoccabile. Il personale non è un costo, ma la risorsa più preziosa dell’Arma.
Il Segretario Nazionale Giovanni Sessa