L’eroe è soltanto una finzione mitologica o esiste anche nella realtà?
Achille esiste ancora oggi?
L’eroe raccontatoci dal mito è una figura straordinaria e impareggiabile, probabilmente più vicina a un Dio che a un uomo.
Tuttavia, nonostante questa sovrumana potenza, Achille e i suoi amici non poche volte devono scontrarsi contro l’incombenza del dolore, della morte, del male del mondo.
Pian piano, allora, l’eroe scontrandosi con la sofferenza si umanizza e diventa vero, diventa uomo.
L’eroe classico non prende le distanze dal mondo, non resta apatico sulle pagine di un libro, ma diventa vivo, vive le disavventure, la fatica del vivere.
Ogni giorno la cronaca riporta fatti eroici, uomini e donne in uniforme che affrontano il pericolo, che corrono verso quei luoghi da cui tutti fuggono, con la speranza di poter salvare vite, di giungere in tempo, di poterci essere per chi, in quel momento, in preda al terrore, alla paura e allo sconforto, è rincuorato dall’avvicinarsi di una luce blu lampeggiante che squarcia il buio  e che grida “arrivano i nostri”.
Tante volte sottovalutiamo l’azione anche passiva dei nostri uomini, delle nostre donne in uniforme, la cui presenza invece è un importante deterrente e dà sicurezza.

Basta il semplice passaggio di un’ auto istituzionale tra i vicoli bui di un qualsiasi quartiere delle nostre città e metropoli, per dare al cittadino onesto la sensazione di non esser solo e al criminale il timore.
È di qualche giorno fa, per esempio, la notizia che a Orta Nova, in provincia di Foggia, una Squadra della Compagnia Intervento Operativo del 14° Battaglione “Calabria”, udita via radio la Centrale Operativa segnalare alla pattuglia della  Stazione Carabinieri locale di un incendio propagatosi in un appartamento di una palazzina in centro, non esitava un solo secondo a raggiungere d’iniziativa  il luogo.
I militari della Compagnia Intervento Operativo precedevano i colleghi della Stazione e si introducevano nella palazzina, facendo immediatamente evacuare tutti i presenti nello stabile, localizzando l’appartamento dal quale fuoriusciva un intenso e denso fumo nero.
Si introducevano coattivamente nell’alloggio dove avevano segnalato la presenza di una signora e del suo animale domestico.
Le fiamme erano sempre più dense e copiose.
In quei momenti di tensione non si possono organizzare briefing  per pianificare le azioni, o interventi mirati: bisogna solo fare presto, salvare vite, anche a costo della propria.
Questa volta la fortuna ha aiutato gli audaci, la signora non era in casa e il suo amico micio è stato portato in salvo in tempo, mentre l’appartamento era ormai in preda al fumo e alle fiamme che venivano domate con non poche difficoltà, con l’aiuto di un altro fedele servitore dello stato, un vigile del fuoco libero dal servizio ma non dalla sua rettitudine morale e dal dovere.
Questa azione, come tante altre che avvengono tutti i giorni in Italia, esprime un grande senso di appartenenza e di altruismo e non ci sono contratti e denari che tengano davanti all’amore per il proprio lavoro, per la propria gente e per il proprio Paese.
Gli eroi esistono ancora, per fortuna, anche ai nostri giorni, hanno tratti somatici normali, sono figli, padri, madri, mogli, mariti, fratelli.  Gente semplice che ama il proprio lavoro, l’Italia e gli italiani.
Ogni tanto bisognerebbe dirglielo, bisognerebbe ricordarsene, perché spesso gli eroi sono fraintesi, e serve gente dello stesso calibro per comprendere ciò che li guida.
Perché poi, a seguito dell’ intervento, i colleghi sono risaliti in auto e hanno continuato a lavorare, pronti a correre verso chiunque ne avesse bisogno.

Toni Megna, segretario nazionale Nuovo Sindacato Carabinieri