Apprendo oggi della sentenza del CGA Sicilia che, ribaltando la sentenza del TAR Sicilia, ha accolto il ricorso dell’Amministrazione Militare, confermando la sanzione di Stato di due mesi di sospensione per il segretario generale del sindacato ITAMIL ESERCITO Girolamo Foti.
Leggendo le motivazioni, anche per i non ferrati in materia, traspare immediatamente la politicità della sentenza, atteso che la posta in gioco era alta.
Fanno riflettere anche le frasi utilizzate dell’organo di Giustizia Amministrativa in cui si parla di un sindacalismo militare riconosciuto ma “progettato e vigilato” al fine di evitare che si trasformi in un fattore di disarticolazione dell’Istituzione.
Ancora più grave, è l’affermazione secondo cui le manifestazioni di pensiero di Girolamo Foti, non solo per essere formalmente corrette, non devono contenere espressioni triviali e ingiuriose, ma devono rispondere anche alle esigenze di tutela del prestigio della catena di comando.

Un volo pindarico, per non dire apertamente che si tratta di vera e propria LESA MAESTÀ, non tanto nei confronti del Ministro della Difesa Guido Crosetto, ma addirittura nei confronti del Consigliere politico dello stesso Ministro della Difesa, Generale in pensione Domenico Rossi, politico di lungo corso, valido per tutte le stagioni, già Sottosegretario alla Difesa nei Governi Renzi e Gentiloni, al quale rinnovo tutta la mia umana simpatia.

Forza Girolamo resisti, rivolgiti alla Corte Europea perché questa sentenza, secondo il mio parere, è rivolta contro l’articolo 39 della Costituzione Repubblicana.
Massimiliano Zetti, segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri