Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha trasmesso, in data 29 dicembre 2025, una dettagliata “Memoria Tecnica” relativa al 2026 e finalizzata alla valorizzazione delle carriere e alla sostenibilità del Comparto Sicurezza e Difesa, alla Presidenza del Consiglio e ai Ministeri competenti.
“Riconosciamo con pragmatismo i vincoli di bilancio europei e la nuova governance della spesa netta primaria – dichiara Michele Capece, segretario generale vicario di NSC – ma ribadiamo che la sicurezza nazionale è il prerequisito di ogni crescita economica”.
“La nostra proposta dimostra, dati alla mano – sottolinea – che valorizzare i carabinieri è un’operazione finanziariamente sostenibile e necessaria per la tenuta del Paese”.
Perché NSC propone una soluzione alle dinamiche europee e non una spesa?
L’Italia è oggi vincolata dal nuovo Patto di Stabilità , che impone di ridurre il debito pubblico attraverso il controllo della “spesa primaria”; spesso ciò si traduce in tagli lineari che possono colpire indiscriminatamente i servizi essenziali.
Tuttavia, l’Europa stessa riconosce che gli investimenti nella Difesa e nella Sicurezza sono “fattori rilevanti” per la stabilità di una nazione.
“Vogliamo spiegare che non stiamo chiedendo di sforare il deficit – precisa Michele Capece – ma, al contrario, stiamo offrendo al Governo la chiave per rispettare i parametri europei senza il rischio di smantellare l’Arma”.
“Se il sistema è inefficiente e mantiene in servizio personale logoro – osserva – il costo sociale e sanitario futuro sarà un debito che graverà sulle prossime generazioni: la nostra è una manovra di prevenzione economica”.
I pilastri della proposta NSC si articolano su tre direttrici fondamentali:
• Difesa della Specificità e limite dei 60 anni: viene ribadita l’inderogabilità del limite pensionistico a sessant’anni.
Il logoramento biologico superiore del 20% rispetto al settore civile impone carriere dinamiche.
La scienza, attraverso studi come il BCOPS di John Violanti, conferma che l’usura fisica e lo stress post-traumatico rendono l’attività operativa insostenibile oltre questa soglia;
• Sostenibilità macroeconomica e invarianza finanziaria: l’intera riforma è progettata per essere economicamente neutra.
Attraverso il “circolo virtuoso” del turnover generazionale, il pensionamento di personale apicale e l’immissione di giovani leve generano risparmi immediati (circa 78 milioni di euro ogni 3.000 pensionamenti).
A questo si aggiunge un taglio del 70% degli oneri amministrativi burocratici.
• Defiscalizzazione strategica (Flat Tax 10%): NSC propone un’imposta sostitutiva fissa sulle indennità operative e sullo straordinario.
Aumentare il potere d’acquisto reale del 38% senza pesare sull’erario significa incentivare la presenza sul territorio, garantendo quella sicurezza che è la base per la fiducia dei mercati e degli investitori.
“La nostra analisi – sostiene il segretario generale vicario – si inserisce perfettamente nei margini di manovra dei Piani Nazionali di Bilancio a Medio Termine concordati con l’UE”.
“Dimostriamo che la stabilità dei mercati dipende dalla stabilità della sicurezza interna – conclude – e chiediamo che la ‘Specificità’ non sia più un concetto astratto, ma una realtà finanziata tramite l’efficienza”.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri conclude la memoria con un monito: le decisioni sulla salute e sul futuro di chi indossa l’uniforme devono essere assunte a Roma, valorizzando chi garantisce ogni giorno la legalità.
NSC chiede l’immediata istituzione di un Tavolo Tecnico Permanente per l’attuazione di queste misure.
Michele Capece, segretario generale vicario del Nuovo Sindacato Carabinieri