Il periodo storico è tutt’altro che propizio per minare oltre modo il quieto vivere delle Persone, particolarmente quando Trattasi di Uomini in divisa che chiedono un’unica cosa: essere lasciati in pace per poter dare il meglio nelle sfide e servizi gravosi che si affrontano tutti i giorni.
Questo sindacato si chiede cosa stia succedendo ai dirigenti del Reggimento Lombardia, quando prendono decisioni che, seppur legittime nella loro autonomia, ma fini solo a loro pensieri, attuano decisioni logistiche come quelle disposte recentemente, senza quella partecipazione ribadita anche dai continui interventi del Comandante Generale e il dialogo costruito in questi ultimi tempi che molto ha dato in termini di benessere e sicurezza di tutti i Carabinieri.
Questa Segreteria ritiene che sia controproducente e infruttuoso creare disagio ai tanti Carabinieri, diremmo quasi tutti, prospettando migliorie assolutamente utopiche e antieconomiche in strutture vetuste che meriterebbero solo accorgimenti di migliorie e non certamente stravolgimenti attuabili in un periodo troppo lungo per essere sopportabile. Le assegnazioni logistiche (camere e spogliatoi) al personale sono certamente un beneficio di cui però la stessa amministrazione ne può godere solo quando può contare su masse di manovra sempre disponibili. Lo spostare Carabinieri da una parte all’altra della struttura senza che questa sia idonea provoca un effetto esattamente contrario, per nulla vantaggioso.
Queste decisioni sono una vera doccia fredda per il personale che vede peggiorare la propria logistica e le consolidate dinamiche relazionali.
Basta solo un esempio, quello dello spostamento degli spogliatoi che non ha tenuto minimamente conto del tipo di servizio/armamento/materiale che ognuno utilizza, causando un gratuito disagio di cui non si trova assoluta spiegazione.
Questa segreteria chiede che il comando del terzo reggimento Lombardia possa tornare sui suoi passi per lasciare inalterate le dinamiche interne. I dirigenti sindacali del Nuovo Sindacato Carabinieri, portatore di interessi collettivi, hanno già fornito prova di una proficua collaborazione e di suggerimenti logicamente ed economicamente attuabili, proprio per migliorare quelle criticità ben note, e, come sempre, è sempre pronta a prospettare reali soluzioni condivise, che, se recepite e discusse in un confronto aperto, darebbero risposte intelligenti e funzionali per tutti, soddisfacendo veramente le richieste di benessere del personale che, ripetiamo, chiede solamente di non essere “disturbato” per opere strutturali utopistiche.
