Militari parzialmente idonei, l’appello del Nuovo Sindacato Carabinieri: “Superare le discriminazioni nei loro confronti”

Il segretario nazionale di NSC Vincenzo Incampo : "La disparità di trattamento provoca un'eccessiva penalizzazione con riflessi negativi sulle valutazioni di carriera e, spesso, sul trattamento economico, ma anche il malcontento nei Reparti"

Una lettera al Ministero della Difesa relativa alla problematica dei carabinieri parzialmente idonei al servizio militare.
A siglarla è il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Vincenzo Incampo, a seguito della questione sollevata da un ispettore di stanza nella provincia di Matera, che apre uno scenario sinora non adeguatamente attenzionato, coltivando così malessere generalizzato tra il malcapitato personale.
A causa di una circolare interna dell’Arma, risalente al 1996, ai militari parzialmente idonei al servizio è sistematicamente impedito di assumere il comando – anche solo interinale – di un Ufficio o Reparto, benché non operativo.
Questo intendimento generalizzato dell’Amministrazione risulterebbe in presunta violazione dei principi costituzionali di uguaglianza e merito, nonché del D.P.R. 738/81, che stabilisce “l’obbligo di impiegare il personale parzialmente idoneo in mansioni compatibili e, per quanto possibile, equivalenti al grado rivestito”.
Il dirigente di NSC sottolinea che questa disparità di trattamento provoca non solo un’eccessiva penalizzazione con riflessi negativi sulle valutazioni di carriera e spesso sul trattamento economico, ma anche una minore serenità nei Reparti, dove militari di grado superiore si vedono scavalcare nel comando di Uffici, Sezioni o Nuclei da parte di militari di grado inferiore.
L’ingiustificata e generalizzata presa di posizione negativa dell’Arma su questa tematica è evidente anche dal fatto che, nelle altre Forze Armate o di Polizia, i colleghi in condizioni analoghe non sono soggetti a restrizioni simili.
Si tratta dunque di un’interpretazione che mortifica la dignità e la professionalità del personale, oltre a configurare una verosimile discriminazione in violazione dell’Articolo 3 della nostra Costituzione.
Per queste ragioni, si richiede con urgenza che la materia venga nuovamente esaminata al fine di revisionare tutte le circolari interne delle Amministrazioni Difesa scaturite dal DPR di riferimento, che si prestano a interpretazioni generalizzate ed eccessivamente penalizzanti per il personale.
Vincenzo Incampo sottolinea, in conclusione, la necessità di stabilire delle linee applicative uniformi affinché si possa superare ogni forma di automatismo discriminatorio, aprendo anche alla possibilità di impiegare il personale parzialmente idoneo al servizio in mansioni di comando equivalenti al grado rivestito in Uffici e Reparti a carattere non operativo.
Con il prezioso aiuto ricevuto finora dal Capo Dipartimento dell’Ufficio di Medicina Legale del Nuovo Sindacato Carabinieri Antonino Torcivia, continueremo a perorare la causa di tutti quei colleghi che oggi risultano discriminati da questioni sanitarie che nulla hanno a che fare con i loro meriti, impegno, qualità personali e professionali.

Vincenzo Incampo, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri

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