L’assegno unico per la famiglia, che entrerà in vigore dal primo marzo, rischia di penalizzare i lavoratori del comparto di sicurezza. È quanto sottolinea il Nuovo sindacato carabinieri: “verranno a scomparire le detrazioni per carichi di famiglia per figli a carico maggiori di 21 anni, mentre in precedenza non era previsto alcun limite di età, ma gli unici requisiti erano la convivenza ed il reddito del figlio a carico, maggiore di 24 anni, non superiore a quattromila euro”. E quindi, vista l’elevata età media del comparto “una numerosa platea” di lavoratori rischia un automatico aumento della tassazione.
Il sindacato, dunque, esprime “perplessità sulla gestione governativa della tassazione per gli appartenenti alle forze di
polizia”, rimane esterrefatta dall’inerzia di chi doveva tutelare i propri appartenenti e chiede al Comando generale di
“farsi portavoce presso le autorità governative affinché venga rimodulata, con legge dello Stato, la tassazione comunale e regionale allineandola rispettivamente alla aliquota più bassa nazionale per tutto il personale, riconoscendone la specificità del comparto, fermo restando che non siamo noi a scegliere né il Comune né la Regione dove prestare servizio”
Carabiniere aggredito e morso a un orecchio ad Arezzo, NSC Toscana: “Vigileremo sulle decisioni della Procura, siamo pronti a intervenire pubblicamente”
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha seguito la vicenda processuale relativa all’aggressione, avvenuta ad Arezzo lo scorso 22 aprile, ai danni di un militare dell’Arma in servizio di Radiomobile. Il collega…