I dati ufficiali sulla delittuosità dell’ultimo biennio fotografano un’Italia che sta cambiando, diventando più violenta e complessa da gestire.
Come Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), non possiamo più restare in silenzio di fronte a questa emergenza che vede il costante declino del servizio di Pronto Intervento.
I dati 2024-2025 del Viminale e del Censis confermano una pressione operativa insostenibile su Nuclei/ Sezioni Radiomobili e Centrali operative :
- Reati predatori in ascesa: nelle metropoli come Roma e Milano, le rapine in pubblica via hanno segnato balzi drammatici (fino al +51,5% rispetto al periodo pre-pandemico);
- Esplosione del Codice Rosso: le denunce per maltrattamenti contro familiari e conviventi hanno subito un incremento che sfiora il 15-20%, traducendosi in interventi ad altissima criticità emotiva e operativa;
- Violenze sessuali: si registra un preoccupante aumento nazionale (+6-7%), con punte locali che superano il 10% nelle grandi aree urbane.
LA SOLITUDINE DEL “DUE A BORDO”
Mentre la criminalità evolve e si fa più spietata, le nostre pattuglie sono sempre più isolate.
È inaccettabile che i carabinieri si trovino ad affrontare territori vasti e ad alta densità criminale, spesso da soli, senza il supporto di una seconda autoradio o di personale di rinforzo.
Questa Segreteria denuncia:
- Il logoramento anagrafico: l’età media degli operatori su strada ha raggiunto livelli critici. Un mancato turnover reale tra chi va in pensione e i neo arruolamenti sta svuotando le caserme di energia giovane, costringendo colleghi con decenni di servizio a turni massacranti in strada, in un contesto dove la prontezza fisica è spesso l’unica difesa;
- L’abbandono delle periferie: soprattutto nei giorni festivi e negli orari notturni, il numero di equipaggi in strada è ai minimi storici;
- Il declino operativo: è svanita la sinergia con le Sezioni Operative in abiti civili. Un tempo, il supporto del “borghese” garantiva una cornice di sicurezza e una capacità informativa fondamentale; oggi, quel modello è stato smantellato, lasciando il Radiomobile come unico, fragile baluardo;
- Il vuoto delle tutele legali: chi lavora sulla strada oggi opera con una “spada di Damocle” sulla testa. Manca una reale tutela legale per l’operatore che, nel rispetto della legge, si trova a dover gestire situazioni di violenza estrema. Il carabiniere è spesso lasciato solo a difendersi nelle aule di tribunale per atti compiuti in servizio, senza un’assistenza legale garantita dall’Amministrazione;
- L’umiliazione economica: i colleghi sono sottopagati e per nulla incentivati. Le indennità per i turni notturni e festivi non coprono nemmeno i costi vivi del sacrificio richiesto, figuriamoci il rischio vita quotidiano.
LE RIVENDICAZIONI DEL NUOVO SINDACATO CARABINIERI
Non servono passerelle, serve una riforma strutturale del Pronto Intervento.
Non possiamo più permettere che la sicurezza dei cittadini e l’incolumità dei carabinieri siano affidate al caso o all’eroismo dei singoli.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri chiede formalmente al Comando Generale e al Governo :
- Piano straordinario di arruolamento: un immediato rinvigorimento dei Nuclei Radiomobili con l’innesto di giovani risorse, attingendo anche dai Reparti eccessivamente burocratizzati;
- Revisione delle modalità operative: ripristino della cooperazione obbligatoria con il personale in abiti civili per il controllo del territorio;
- Tutela legale operativa: l’istituzione di un fondo per la tutela legale e l’introduzione di norme che proteggano concretamente chi esercita l’uso legittimo della forza e interviene in situazioni di emergenza “SUPERAMENTO DELL’ATTO DOVUTO”.
- Nuova architettura delle Centrali Operative: il cuore che fatica a battere. Basta con la gestione della scarsità; le Centrali devono tornare a essere centri di coordinamento tattico e non uffici per giustificare l’assenza di pattuglie;
- Dignità contrattuale: le indennità di rischio e di servizio esterno devono essere raddoppiate per chi garantisce la sicurezza h24 sulla strada.
Il cittadino ha diritto al Pronto Intervento, il carabiniere ha diritto di tornare a casa sano e salvo.
Senza uomini e donne in strada, la sicurezza è solo un’illusione statistica.
La Segreteria Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri