Battipaglia, 11 dicembre 2025: Il Segretario Generale Vicario NSC Michele Capece, interviene con urgenza su una problematica che ha colpito la stragrande maggioranza dei colleghi questo mese: la busta paga di Dicembre 2025, nonostante gli annunciati rinnovi contrattuali e l’aumento del lordo, presenta un netto a pagare sensibilmente inferiore rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
L’ANALISI DEL NSC: LA SCOPERTA DEL “FATTURE” CHE ANNULLA I NOSTRI SACRIFICI
Abbiamo analizzato alcuni cedolini, riscontrando un aumento delle Ritenute Fiscali di circa 500 € e più detratte in un solo mese ed è inutile nascondere che dietro questa manovra, c’è l’intervento implacabile del Fisco.
Il punto nodale, che pare il più probabile, sarebbe l’azzeramento del Bonus IRPEF (il Trattamento Integrativo Legge 21/2020) che, nel 2024, molti colleghi con redditi superiori a 28.000€, avrebbero comunque percepito (oltre 2.000 € annuali, nel caso di un collega analizzato) grazie a una specifica condizione di equilibrio tra Detrazioni e IRPEF Lorda (il c.d. Credito Residuale).
Nel 2025, a causa di un leggero aumento dell’imponibile annuo e delle modifiche alle aliquote, questo delicato equilibrio è saltato. Il risultato è che l’Amministrazione ha dovuto recuperare l’intero Bonus non spettante, riversando il peso sul conguaglio di Dicembre e lasciando i Carabinieri che aspettavano la 13° con un pugno di mosche.
La decisione di recuperare l’intera somma in un’unica soluzione a dicembre appare comunuqe inaccettabile e denota una grave insensibilità verso la programmazione economica delle famiglie anche in virtù, del periodo economico particolare vissuto dai carabinieri delle qualifiche di base. A fronte di un importo medio di 500 € e oltre recuperato in un solo cedolino, si poteva imporre un criterio di equità e buon senso, che prevedesse la rateizzazione automatica del debito fiscale, specialmente nel mese in cui i colleghi attendono la tredicesima per far fronte a spese essenziali. L’Amministrazione poteva agire come un datore di lavoro responsabile e non come un esattore implacabile.
Al di là delle questioni tecniche, questa dinamica è inaccettabile e non è più tollerabile, basta essere la vacca da latte delle tasse. Stamane ho avuto numerosi contatti con i colleghi che hanno manifestato il peso ormai insostenibile di uno stipendio inadeguato al costo della vita attuale, e da molti ho avuto lo sfogo che attendevano la tredicesima per far fronte a spese già rimandate e che ora dovranno comunque evitare. È imperativo che ogni Carabiniere comprenda questo: ogni beneficio, ogni centesimo guadagnato con il rinnovo contrattuale e ogni indennità faticosamente conquistata, viene sistematicamente e aggressivamente riassorbito da un carico di IRPEF troppo eccessivo.
Il paradosso di questo sistema si abbatte su professionisti chiamati a garantire la sicurezza del Paese con un impegno costante e rischioso, con pochissime tutele e con uno stipendio netto che non concede una vita stipendiale dignitosa e adeguata al ruolo. Gli sforzi nei rinnovi contrattuali finiscono per divenire un contentino che viene annullato alla prima operazione di conguaglio di fine anno.
A peggiorare il quadro economico c’è la totale assenza di serenità riguardo al nostro futuro:
- PENSIONE A RISCHIO: Non abbiamo certezze sul nostro trattamento pensionistico finale, ostaggio di un sistema contributivo che genera solo ansia e precarietà per la vecchiaia e di una previdenza complementare, più volte annunciata ma mai attivata con proiezioni future di pensioni da NUOVI POVERI. A questo aggiungiamo che le attuali intenzioni governative sono altresì proiettate ad un aumento dell’età per la pensione, ignorando il logorio fisico proprio della nostra professione – ben sancito dall’art. 19 della Legge 183/2010 – e abbiamo un quadro completo “disastroso” del nostro futuro.
- IL CALVARIO DEL TFS: Il Trattamento di Fine Servizio (TFS), che ci spetterebbe di diritto, ci viene pagato con ritardi inaccettabili, costringendo colleghi in congedo a mesi e talvolta anni di attesa oppure, in casi estremi che ormai sono diventati la normalità per necessità, a richiedere quei soldi che gli spetterebbero di diritto come prestito alle banche. Ovvero, dobbiamo pagare per avere soldi che dovrebbero già essere nostri.
LA SOLUZIONE È L’UNITÀ: DAI FIDUCIA AL NUOVO SINDACATO CARABINIERI
A te collega che leggi:.
Per difendere la tua busta paga, il tuo futuro previdenziale e la tua dignità professionale devi unirti e dare fiducia all’unica voce che può portarle al tavolo della politica e dell’Amministrazione con dati certi e in modo frontale. Il futuro di tutti noi non è un elogio o un trasferimento, perché se questo è il nostro obiettivo, con quale condizione possiamo invogliare anche i nostri figli ad intraprendere una professione che non gli permetterà di realizzarsi economicamente?
Il Nuovo Sindacato Carabinieri si farà promotore di misure concrete per ripristinare la dignità stipendiale e contrastare questa aggressione fiscale e nel breve tempo saranno affrontate:
- Revisione immediata dei criteri di conguaglio: per garantire che il recupero di eventuali somme non spettanti sia spalmato in più mesi (ad esempio, fino a 4 o 5 rate), specialmente per importi che superano il 10% dello stipendio netto mensile.
- Riforma del Trattamento Integrativo: Affinché gli aumenti contrattuali non penalizzino automaticamente la fascia di reddito intermedia, proponendo una clausola di salvaguardia o un sistema di detrazioni più progressivo.
- Accelerazione del TFS: Interventi normativi per l’erogazione tempestiva del Trattamento di Fine Servizio, per eliminare il “calvario” dei colleghi costretti a ricorrere al credito bancario.
- Attivazione Previdenza Complementare: con riguardo ad un sistema immediato che possa permettere di recuperare il tempo trascorso.
Queste sono le nostre piattaforme. Ma senza il tuo supporto, senza la tua iscrizione, la nostra voce non ha il peso sindacale necessario per imporre queste tutele al tavolo della politica.
Concedici la tua fiducia e permettici di avere un peso sindacale che ci ponga in condizione di affermare con forza la necessità di approntare vere tutele per tutto il personale dell’Arma dei Carabinieri.
Il Governo, nell’incontro dell’altro giorno ha anticipato che per le necessità del nostro Comparto se ne parlerà l’anno prossimo, una storia questa che già conosciamo e che si rinnova ciclicamente. Oggi abbiamo l’opportunità di essere NOI voce autorevole in quei tavoli, non restare indifferente a questa ulteriore ingiustizia. Il tuo stipendio è il nostro stipendio. Iscriviti oggi al NSC.
articolo a cura di:
Michele Capece – Segretario Generale Vicario