Concorso Marescialli. Esclusi carabinieri senza laurea, mentre ai civili basta diploma. NSC: «Viene davvero rispettata la meritocrazia?»

«Chiedere a carabinieri e appuntati il possesso della laurea triennale L14 e L36 per partecipare al concorso marescialli, rispetto a tutti gli altri aspiranti che necessitano del solo diploma di istruzione secondaria superiore, è pesantemente discriminatorio».
Lo rende noto la segreteria Regionale della Calabria del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), che a tal proposito ha inviato una nota al Comando Generale chiedendo di intervenire in sede normativa e sul bando di concorso per eliminare il vincolo.
«Una tale scelta normativa – aggiunge il sindacato – introdotta dai correttivi al riordino delle carriere, vìola il principio più volte ribadito dallo stesso Comando Generale circa la tutela della meritocrazia e la garanzia di una verticalizzazione delle carriere realmente aperta a tutti. Di fatto – prosegue -, il requisito imposto esclude sia i militari privi delle due lauree triennali che quelli con titoli magistrali come master e dottorati di ricerca, mentre gli aspiranti allievi marescialli provenienti dalla vita civile possono partecipare al concorso con il solo diploma. Ciò dimostra – conclude – non solo che la carriera non è affatto aperta per i militari di truppa, ma che, rispetto a questi, si preferisce avvantaggiare addirittura i civili per il medesimo ruolo».

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“Superamento dell’atto dovuto”, il Nuovo Sindacato Carabinieri deposita in Cassazione una proposta di Legge di iniziativa popolare

Un momento storico per la tutela del personale in divisa e per l’intero Comparto Sicurezza e Difesa.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri annuncia il deposito ufficiale, avvenuto venerdì 19 settembre, presso la Corte Suprema di Cassazione, della sua proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Superamento dell’atto dovuto”.
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NSC

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