Nell’ultima tappa della due giorni tra Trentino e Veneto, abbiamo visitato il 4° Battaglione Carabinieri “Veneto” a Mestre dove, purtroppo, abbiamo trovato una situazione pessima sotto il profilo del morale e della serenità del personale.
Il senso di scoramento e rassegnazione serpeggiava in vari Reparti e a tutto ciò hanno contribuito anche recenti scelte amministrative operate dai vertici del Battaglione che, seppur legittime sotto il profilo formale, hanno prodotto il deleterio effetto di instillare un senso di sfiducia nei confronti della scala gerarchica nel personale, che é rimasto allibito dinanzi a scelte inspiegabili.
Purtroppo, quando si affrontano spiacevoli vicende e, nel tentativo di trovare una soluzione, si pongono indiscriminatamente sullo stesso piano tutti gli attori coinvolti senza operare cernite o ponderate valutazioni, il risultato é quello di far apparire tutti come erba appartenente allo stesso fascio, con risultati che sono sotto gli occhi di chiunque.
Si aggiungano, tra l’altro, un’arretratezza culturale da parte di pezzi della scala gerarchica nei confronti delle APCSM e, a parere nostro, anche una scarsa conoscenza delle norme che regolamentano le relazioni sindacali.
Pensiamo che il nostro Comandante Generale Salvatore Luongo, che si adopera incessantemente con spinte di modernità volte a intensificare e a migliorare il sano sistema delle relazioni sindacali, debba ancora una volta intervenire nei confronti di quei Comandanti che ancora camminano con la testa rivolta all’indietro, e non sono pronti o non idonei a intrattenere sane e proficue relazioni sindacali e che altresì potrebbero intossicare il rapporto di franchezza e correttezza nei confronti di chi é chiamato per legge alla tutela del benessere e alla serenità dei colleghi, quali sono i sindacati dei militari.
Massimiliano Zetti, segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Giovanni Sessa, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri