L’escalation di violenza contro le Forze dell’Ordine in Italia non è più un fenomeno isolato, ma una preoccupante emergenza che richiede attenzione e interventi urgenti.
L’omicidio di un carabiniere, barbaramente ucciso da malviventi in fuga, è l’ultimo tragico monito di un clima sempre più ostile, in cui chi indossa una divisa rischia la vita ogni giorno per garantire la sicurezza della collettività.
Il drammatico evento si inserisce in un contesto già critico, caratterizzato dalla crescente diffusione delle baby gang.
Si tratta di gruppi di giovanissimi, spesso dediti a atti di bullismo, vandalismo e aggressioni.
Una minaccia emergente che mina il tessuto sociale e aumenta il carico di lavoro, e il rischio, per le Forze dell’Ordine.
La sfrontatezza e la violenza esibita da queste bande sono il sintomo di un disagio profondo, ma anche di una preoccupante perdita di rispetto verso le istituzioni e le regole.
Il paradosso è stridente: da un lato, chiediamo alle Forze di Polizia di essere onnipresenti, efficaci e di garantire l’ordine pubblico in situazioni sempre più complesse e pericolose; dall’altro, non sempre offriamo loro le tutele adeguate per svolgere questi compiti.
Gli operatori di Polizia si trovano ad affrontare una mole impressionante di doveri, che vanno dalla gestione dell’ordine pubblico alla lotta alla criminalità organizzata, dalla prevenzione dei reati alla gestione delle emergenze.
Frequentemente, a fronte di questi innumerevoli compiti, si scontrano con risorse insufficienti, equipaggiamenti non sempre all’avanguardia e, soprattutto, un quadro normativo che spesso non li tutela adeguatamente in caso di aggressione o di uso legittimo della forza.
È inaccettabile che chi mette a repentaglio la propria incolumità per proteggere i cittadini debba sentirsi abbandonato o poco supportato.
Il sacrificio di un carabiniere, come quello di tanti altri agenti caduti in servizio, deve far riflettere su come sia indispensabile rafforzare la protezione e il supporto per le Forze dell’Ordine.
Non si tratta solo di esprimere solidarietà a posteriori, ma di agire concretamente per garantire che ogni operatore possa svolgere il proprio lavoro con la massima sicurezza possibile e con la certezza di essere tutelato dallo Stato che rappresenta.
È tempo di invertire la rotta e riconoscere pienamente il valore e il sacrificio di chi ogni giorno difende la legalità. Fornire maggiori tutele, strumenti e risorse alle Forze di Polizia non è un privilegio per loro, ma un investimento essenziale per la sicurezza e la stabilità dell’intera nazione.
La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Veneto