Accuse di razzismo alle Forze di Polizia italiane da parte dell’ECRI, Ilario Castello: “Il Consiglio d’Europa si occupi piuttosto delle aggressioni subite quotidianamente da donne e uomini in divisa”

Il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri: "Il presidente Bertil Cottier porga le sue scuse"

Nel corso delle ultime ore, tutte le testate giornalistiche nazionali e internazionali hanno dato spazio alle dichiarazioni di Bertil Cottier, presidente dell’ECRI, la Commissione Europea Contro Razzismo e Intolleranza del Consiglio d’Europa, che ha invitato il Governo italiano a verificare eventuali forme di razzismo tra le Forze di Polizia.
Più precisamente, Bertil Cottier ha espresso “una raccomandazione verso il Governo italiano affinché conduca al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della proliferazione razziale nelle sue Forze di Polizia per valutare la situazione”.
Appare inutile sottolineare lo stupore di tutti noi appartenenti al Comparto Sicurezza nel leggere un simile monito, in considerazione dei vari riconoscimenti internazionali di cui godono le Forze dell’Ordine italiane.
Allo stesso tempo, però, ci si chiede come mai il Consiglio d’Europa non si occupi con la stessa attenzione delle aggressioni quotidianamente subite dalle donne e dagli uomini in divisa, chiedendo semmai una forte tutela per coloro che servono lo Stato e che da sempre lavorano per la sicurezza e il mantenimento dell’ordine pubblico.
Ci chiediamo piuttosto come mai un Consiglio d’Europa che dovrebbe occuparsi dei diritti di tutti i cittadini europei, faccia distinzioni tra cittadini di serie A e di serie B.
Forse solo perché indossano una divisa e sono italiani?
Oppure i colleghi di seconda generazione che appartengono alle Forze dell’Ordine e Forze Armate non sono un chiaro esempio di grandissima integrazione e rispetto della razza, colore della pelle, lingua o religione?
Chiediamo all’emerito Presidente di questo prestigioso organo del Consiglio d’Europa di porgere le sue scuse formali verso gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e di predisporre una Commissione ad hoc per analizzare i diritti calpestati e negati alle Forze dell’Ordine italiane a confronto con le altre dell’Europa.
La parità di diritti deve essere un concetto unico e inequivocabile, senza distinzioni di bandiera e lingua in nome di un’Europa democratica e sicura, in cui tutti gli europei possono vivere nei sani valori della democrazia, scevri da ogni pensiero ideologico.

Il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Ilario Castello