A Roma il terzo corso di disciplina militare promosso da NSC

Nei giorni del 4 – 5 e 6 febbraio, presso la sede Confederale dell’Unione Generale del Lavoro – UGL, si è tenuto a Roma il III corso disciplina militare, evento organizzato dalla Segreteria regionale Lazio del Nuovo Sindacato Carabinieri, in collaborazione con l’Ufficio contenzioso disciplinare e amministrativo NSC. 

Al seminario hanno partecipato anche rappresentati sindacali del S.I.A.M.O. Esercito, del SIAM Aeronautica militare, nell’ottica di creare quella rete di solidarietà trasversale che deve superare personalismi per difendere adeguatamente i diritti dei Militari. 

Il Segretario Generale dell’Unione Generale del Lavoro (UGL) Dott. Paolo Capone, ha concentrato il suo intervento sull’importanza del sindacato per il suo ruolo attivo nella crescita sociale del nostro Paese, per superare differenze e discriminazioni. Armando Valiani, responsabile regionale Lazio della UGL, ha sposato l’idea della costruzione di una sinergia con NSC per l’organizzazione di percorsi di scambio formativi e di divulgazione delle rispettive conoscenze per una crescita partecipata. 

I responsabili degli uffici disciplina, legale e sanità militare del Nuovo Sindacato Carabinieri Bruno Busetto, Giorgio Carta e Alessandra D’Alessio, hanno analizzato, secondo i rispettivi campi di azione, le difficoltà e l’importanza di affrontare con le giuste strategie le problematiche che vedono i militari sofferenti, focalizzando l’attenzione sulle tecniche di tutela dei diritti e della salute dei Militari. 

Il tutto permeato da una ampia discussione sulla giurisprudenza delle condotte antisindacali, poste in essere verso i costituenti sindacati militari. Un comportamento anacronistico è oscurantista, che va contro i diritti garantiti dalla Costituzione e il naturale progresso evolutivo delle tutele sindacali. 

L’evento, anche attraverso la condivisione delle expertise e dei differenti knowhow dei relatori, ha consentito di approfondire lo studio di tutti gli strumenti normativi che possano consentire ai Dirigenti sindacali del Nuovo Sindacato Carabinieri e delle altre sigle   di poter arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e di conseguenza offrire agli iscritti e a tutti i Carabinieri una tutela professionale, evidenziando la necessità del lavorare insieme per essere più efficaci nell’alimentare e proteggere la giusta serenità di quei Lavoratori Italiani che si occupano quotidianamente della sicurezza delle diverse Comunità. 

IN PRIMO PIANO

FESI, incongruenze inaccettabili e danni incalcolabili. NSC: “Risultato di scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie”

Il Nuovo Sindacato Carabinieri denuncia con fermezza le crescenti incongruenze e discrasie riscontrate nell’erogazione del FESI, il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, evidenziando come esse siano il risultato diretto delle scelte operate dalle sigle sindacali maggioritarie – già ex delegati COCER – che, con presunta “scienza” di ogni problematica dell’Arma, hanno causato danni ingenti e incalcolabili.
È inaccettabile che, a causa di tale gestione, i Comandanti di tutti i Reparti d’Italia siano costretti a distogliere la loro attenzione dalle cruciali attività operative per trasformarsi in “ragionieri”: dovranno infatti verificare minuziosamente tutte le presenze e le incongruenze riscontrate negli statini del proprio personale, sottraendo tempo ed energie preziose alla sicurezza e al controllo del territorio.

Riteniamo che lo Stato Maggiore del Comando Generale sia altrettanto responsabile di questa situazione, dimostrando di procedere a braccetto con le sigle del 51%, con l’unico scopo di perseguire interessi personali a discapito di quelli che riguardano tutti i carabinieri.
Chiediamo con forza ai colleghi di dire basta a questa deriva.
È tempo di svegliarsi, di pretendere trasparenza e di riaffermare la propria dignità.

A chi obietta che anche NSC ha sottoscritto l’accordo FESI, rispondiamo con chiarezza: la nostra adesione è stata dettata dalla necessità di salvaguardare numerose richieste cruciali avanzate dallo stesso Nuovo Sindacato Carabinieri e inserite nella progettualità, richieste che non potevamo rischiare di perdere.
È fondamentale che tutti, compreso lo Stato Maggiore, siano consapevoli che siamo pronti a dare battaglia se queste voci progettuali non verranno stabilizzate e riconosciute in via definitiva.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ribadisce il proprio impegno a tutela dei diritti e della dignità di tutti i colleghi e continuerà a vigilare affinché simili inefficienze e ingiustizie non si ripetano.

Ilario Castello, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
Antonio Parrella, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri