Il Nuovo Sindacato Carabinieri rende noto un grave episodio di malessere professionale e gestionale che coinvolge il personale sanitario specializzato dell’Arma, già in servizio presso l’Infermeria dell’11° Reggimento “Puglia”.
A seguito della chiusura del presidio sanitario nel marzo 2020, in piena emergenza pandemica, sei militari altamente qualificati – tra cui infermieri e un fisioterapista – sono stati redistribuiti con criteri non trasparenti.
Solo una parte è stata ricollocata in strutture sanitarie, mentre altri sono stati destinati a mansioni amministrative, in netto contrasto con la loro formazione e le loro competenze.
“Si tratta di professionisti – dichiara il segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Vincenzo Incampo – che hanno servito con dedizione durante la fase più critica della pandemia e che oggi si ritrovano demansionati, ignorati e penalizzati”.
“La situazione è aggravata dal rigetto di richieste di trasferimento verso Reparti sanitari – sottolinea – mentre altri colleghi provenienti da fuori Regione sono stati recentemente assegnati all’Infermeria della Legione ‘Puglia’, nonostante la presenza di personale sanitario qualificato già in forza presso il Reggimento, la cui infermeria è stata soppressa nel 2020”.
Secondo Vincenzo Incampo, questa gestione non solo mortifica il personale, ma rappresenta un danno per l’efficienza operativa dell’Arma, già alle prese con una carenza strutturale di figure sanitarie.
Il segretario nazionale chiede al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri un immediato confronto e una rivalutazione delle assegnazioni, affinché venga ripristinata la dignità professionale dei militari coinvolti e valorizzata una risorsa strategica per l’Istituzione.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri
