Operazione anti-caporalato nel Padovano, NSC chiede maggiori tutele per i colleghi

NSC Veneto e NSC Padova: "Chi combatte ogni giorno per i diritti dei lavoratori merita il giusto riconoscimento"

È del 14 agosto 2025 la notizia della maxi operazione dei carabinieri che ha portato a dieci aziende multate, centonovantamila euro di sanzioni, sette denunce e tre soggetti salvati dal lavoro nero.
Sono i numeri dell’operazione anti-caporalato condotta mercoledì scorso a Cittadella dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro insieme al personale del Comando Provinciale di Padova.
Un’azione che ha interessato otto aziende agricole e due caseifici su tutto il territorio provinciale, dimostrando ancora una volta come l’Arma sia in prima linea nella battaglia per i diritti dei lavoratori più vulnerabili.
Ma, per il Nuovo Sindacato Carabinieri, c’è un paradosso che non può più essere ignorato.
Mentre i colleghi scoprono presidi medici scaduti nelle aziende agricole, spesso lavorano con mezzi e strutture che necessitano manutenzione.
Mentre denunciano imprenditori che non formano il personale sulla sicurezza, non sempre ricevono la formazione continua che meriterebbero.
Mentre multano chi non rispetta i contratti di lavoro, si trovano a dover rivendicare i propri diritti contrattuali.
“Questa operazione – dichiara Salvatore Chierico, segretario provinciale di NSC Padova – dimostra ancora una volta la professionalità e l’efficacia dei carabinieri nella tutela di chi non può difendersi”.
“Ma è arrivato il momento – aggiunge – di porsi una domanda importante: chi tutela chi tutela ogni giorno la legalità?”.
Dal Cittadellese alla Bassa Padovana, dalla Saccisica all’hinterland, i militari hanno passato al setaccio le aziende scoprendo violazioni che spaziavano dalla mancanza di dispositivi di protezione individuale alla gestione irregolare dei rapporti di lavoro.
Tre lavoratori di nazionalità indiana sono stati trovati completamente in nero, mentre le verifiche hanno fatto emergere omissioni gravi come la mancata nomina del medico competente e l’assenza di valutazioni del rischio elettrico.
Un lavoro certosino che ha richiesto competenze specialistiche, dedizione e alta professionalità.
“I tre lavoratori stranieri trovati in nero rappresentano il volto umano di questa battaglia per la legalità – sottolinea il segretario generale provinciale di NSC Padova Gianluca Sciuto – ma dietro ogni operazione come questa ci sono carabinieri che meritano riconoscimenti non solo a parole, ma nei fatti”.
Il prossimo tavolo contrattuale – con la speranza che venga convocato prima possibile – rappresenta secondo NSC un’occasione irrinunciabile per tradurre la professionalità dimostrata sul campo in diritti concreti: stipendi adeguati alle responsabilità che comporta difendere la legalità ogni giorno, tutele previdenziali all’altezza dei rischi del servizio e riconoscimento pieno delle associazioni sindacali in quanto tali.
“Non è più accettabile che chi combatte lo sfruttamento sul lavoro – osserva Salvatore Chierico – debba poi lottare per vedere riconosciuti i propri diritti: l’operazione di Padova dimostra che i carabinieri non sono solo ‘forza pubblica’, ma anche professionisti specializzati che meritano un contratto all’altezza del loro valore”.
“Se vogliamo carabinieri sempre più efficaci nella tutela dei diritti – conclude Gianluca Sciuto – dobbiamo iniziare a tutelare i loro, in ogni ruolo e grado: la sfida è chiara”.

La Segreteria Regionale Veneto del Nuovo Sindacato Carabinieri

La Segreteria Provinciale Padova del Nuovo Sindacato Carabinieri

 

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