Il Nuovo Sindacato Carabinieri esprime il proprio profondo disappunto in merito a un increscioso episodio verificatosi durante una cerimonia inaugurativa e commemorativa dei caduti.
In tale contesto, il comportamento di un Comandante di Compagnia ha evidenziato una persistente e inaccettabile difficoltà nel riconoscere la piena autonomia e indipendenza delle APCSM, le Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari.
Un diritto inequivocabilmente sancito dalla Legge 46 del 28 aprile 2022, recante “Disposizioni in materia di rappresentatività delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari”.
Nello specifico, l’Associazione – di tipo combattentistico – organizzatrice dell’evento, con l’idea di conferire pregio alla manifestazione, aveva richiesto al Comandante della Legione interessata la possibilità che fossero due Carabinieri a procedere alla deposizione dell’omaggio floreale ai caduti.
Ciò ha generato nei confronti di questa APCSM partecipante all’evento e presente nella relativa locandina insieme a un’altra APCSM dell’Esercito Italiano, la successiva pretesa di una comunicazione preventiva “di buoni rapporti” da parte del Comandante della Compagnia interessata.

Appare opportuno ribadire con fermezza che la partecipazione del Nuovo Sindacato Carabinieri, con il proprio logo, a eventi pubblici organizzati da altre associazioni rientra nella piena autonomia sindacale e missione rappresentativa e che le richieste di collaborazione cerimoniale rivolte ai vertici dell’Istituzione da parte delle altre associazioni sono di esclusiva competenza di queste ultime e non generano alcun obbligo di informazione preventiva da parte delle APCSM coinvolte come partecipanti, così come preteso nel caso specifico.
Anzi, a titolo informativo, qualora fosse proprio il sindacato a fungere da organizzatore, è la stessa Legge 46/2022, all’articolo 4, co. 2, a imporre alle APCSM di relazionarsi unicamente con il Comandante della Legione, confermando ulteriormente le restrizioni all’operatività delle APCSM e limitando la capacità di interazione e collaborazione con le diverse articolazioni territoriali dell’Arma, inclusa l’organizzazione di eventi e riconoscendo comunque, all’articolo 1, co. 2 l’autonomia e l’indipendenza delle APCSM, che sono “indipendenti dall’amministrazione militare”, così confermando la loro natura di soggetti autonomi deputati alla tutela degli interessi del personale.
La pretesa di una preventiva comunicazione circa un presunto ruolo organizzativo del sindacato, sebbene astrattamente comprensibile da una prospettiva gerarchico-organizzativa interna all’Arma, si pone in netto contrasto con la ratio legis della Legge 46/2022 e la cui mancata comprensione della natura giuridica e delle prerogative delle APCSM rischia concretamente di minare la fiducia e la collaborazione che devono caratterizzare i rapporti tra l’amministrazione e le rappresentanze del personale, creando un clima di tensione pregiudizievole per il benessere dei militari.
In vista del significativo convegno internazionale, organizzato dal Nuovo Sindacato Carabinieri e previsto a Roma per il 5 e 6 giugno prossimi, con la partecipazione di sindacati militari di nove Paesi europei, questo episodio rappresenta un elemento di seria riflessione sulle criticità ancora esistenti nel pieno riconoscimento dell’autonomia sindacale militare in Italia e sarà oggetto di trattazione.
Sarà necessario approfondire il “rodaggio” della Legge 46/22 e le iniziative da intraprendere per riconoscerle un pieno avanzamento in linea con i principi costituzionali di libertà di associazione (articolo 39 della Costituzione, letto in combinato disposto con l’articolo 52 che disciplina la condizione dei militari) e con le evoluzioni normative in ambito europeo, dove la rappresentanza sindacale militare è una realtà consolidata e rispettata.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri riconosce e apprezza la chiara valorizzazione del ruolo delle APCSM espressa in più occasioni dal Comandante Generale, che ha generato una profonda fiducia nel futuro delle relazioni tra l’Arma e le rappresentanze del personale: malgrado ciò, senza colpe per nessuno, l’episodio in esame evidenzia quanto sia necessario un richiamo al pieno e condiviso riconoscimento dell’autonomia e dell’indipendenza sindacale a tutti i livelli della catena di comando.
Auspichiamo e sollecitiamo un pieno e inequivocabile recepimento, a tutti i livelli dell’Arma, dello spirito e della lettera della Legge 46/2022, con la speranza che l’esempio e la visione del vertice possano permeare l’azione di ogni singolo Comandante, traducendosi in un rispetto concreto e quotidiano delle prerogative delle APCSM per un dialogo costruttivo e una sempre maggiore sinergia al servizio del bene comune e del personale rappresentato.
Battipaglia, 18 maggio 2025
Michele Capece, Segretario Generale Vicario del Nuovo Sindacato Carabinieri