Ciò dovrà accadere inevitabilmente, qualora il segretario generale Massimiliano Zetti durante l’esercizio della libera attività sindacale garantita dall’art. 39 della Costituzione Repubblicana, dovesse violare l’art. 751 comma 1 lettera a) n. 45) del Testo Unico Regolamenti Militari (TUROM), e cioè qualora il segretario Zetti trattasse o si occupasse di argomenti non consentiti o inviasse o rilasciasse comunicazioni o dichiarazioni stampa a organi di informazione o altre piattaforme di divulgazione di massa.
Questo è quanto prevede il D.P.R. 4 settembre 2024 n. 140, entrato in vigore alla mezzanotte di oggi, che, in maniera liberticida e secondo noi, munito di tutti i requisiti di illegittimitá costituzionale, in sostanza sottopone al controllo gerarchico e disciplinare l’attività sindacale a ogni livello.
Nella pratica potrebbe accadere, in sede di applicazione di questo Regolamento che, a parere nostro, è un abnorme scempio, gravido di illogicitá giuridiche, che il Comandante di Legione nonché Comandante di Corpo, interlocutore per legge delle Associazioni Sindacali, qualora si sentisse preso a bersaglio di critiche sindacali, potrebbe tenere atteggiamenti ritorsivi e utilizzare l’Arma della Disciplina e del sistema sanzionatorio applicato al mondo sindacale, sostenuto dalla discrezionalità dell’azione amministrativa.
È evidente che la mente creatrice di questo Regolamento ha pensato che fosse sufficiente cambiare nei vari articoli modificati, la denominazione da COCER al quale si applicava giustamente il controllo disciplinare , ad APCSM.
Evidentemente però non ha tenuto conto che i rappresentanti militari al COCER erano militari che agivano in servizio, in nome, per conto e a carico dell’Amministrazione che ne garantiva il pagamento degli straordinari e dei fogli di viaggio, mentre i dirigenti sindacali, per legge operano FUORI SERVIZIO e a carico delle rispettive Associazioni Sindacali che si autofinanziano con la trattenuta sindacale.
Un pastrocchio giuridico assurdo che la politica, se ha a cuore le Forze di Polizia a Ordinamento Militare e le Forze Armate, dovrebbe bloccare immediatamente.
Dal canto nostro, continueremo le nostre battaglie giudiziarie, facendo sapere ai colleghi iscritti che parte delle risorse economiche dovranno essere utilizzate per difenderci nei Tribunali.
Il Nuovo Sindacato CarabinieriIl D.P.R. 4 settembre 2024 n. 140 è già entrato in vigore