Pasti pessimi per gli operatori in servizio su strada. L’intervento di NSC

Questo Dipartimento Nazionale chiede al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, una verifica dei rispetto contrattuale delle ditte appaltatrici esterne in ambito catering/pasti caldi: una verifica della  qualità e della quantità dei prodotti . Oggi numerosissimi iscritti e Carabinieri lamentano – a loro dire scarsità di porzioni e pasti insipienti. Taluni arrivano ad auspicare le riaperture di  mense/punti cottura a conduzione interna e cioè fatta da carabinieri. Un salto carpiato  per tornare a cucinare ed occuparci del vettovagliamento nei  punti cottura/mense.

Il controllo o la predisposizione di mense autonome avrebbe impedito che si verificasse, ad esempio, a Pomezia (Rm), che il  personale dell’8° Reggimento Carabinieri Lazio, in servizio di ordine pubblico in quel comune, proveniente da Roma, nel turno serale del 19.00/01.00, ha dovuto cibarsi con prodotti sigillati dalla Ditta appaltatrice ma, purtroppo  freddi e insipienti. Questo non accade presso il  5° Reggimento Carabinieri Emilia Romagna, o presso il  10° Reggimento Carabinieri Campania, proprio perché la mensa viene gestita da personale militare e pertanto sensibile alle situazioni lavorative dei colleghi.

Ciò auspichiamo, che si possa dare il giusto peso, e la giusta importanza a questa argomentazione, non in ultimo, la giusta importanza professionale, ed in questo caso, con un dignitoso pasto, verso coloro che assicurano legalità nel giorno e nella notte.