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Pubblicità in vetrina su come sniffare cocaina, Galeone (NSC): «Chiusura subito! Carabinieri hanno pagato tributo di sangue per lotta allo spaccio»

«Non ci stiamo! Non possiamo restare fermi a guardare mentre ancora una volta si delegittima il lavoro di uomini e donne in uniforme inneggiando al più grande dei crimini del nostro secolo, il consumo e lo spaccio di stupefacenti».

Così Domenico Galeone, segretario generale provinciale di Catanzaro del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), in merito al kit per sniffare cocaina esposto nella vetrina di un’attività commerciale in una meta turistica del catanzarese.

«L’Arma dei Carabinieri ha pagato un tributo di sangue non indifferente per la lotta allo spaccio, ultimo in ordine di tempo il collega Mario Cerciello Rega, ucciso proprio mentre espletava un servizio antidroga. Non è possibile – dice Galeone – normalizzare il consumo di droghe, soprattutto quando a pochi passi da quella vetrina si trova una comunità di recupero per tossicodipendenti. Un oltraggio non solo al nostro lavoro, ma anche e soprattutto ai famigliari delle vittime della droga. Chiediamo – conclude – che l’attività sia sospesa e che i responsabili di questa campagna diseducativa e che incita al consumo di sostanze stupefacenti siano perseguiti».

IN PRIMO PIANO

“Superamento dell’atto dovuto”, il Nuovo Sindacato Carabinieri deposita in Cassazione una proposta di Legge di iniziativa popolare

Un momento storico per la tutela del personale in divisa e per l’intero Comparto Sicurezza e Difesa.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri annuncia il deposito ufficiale, avvenuto venerdì 19 settembre, presso la Corte Suprema di Cassazione, della sua proposta di Legge di iniziativa popolare intitolata “Superamento dell’atto dovuto”.
La proposta è stata inserita nell’edizione della Gazzetta Ufficiale di sabato 20 settembre.

NSC

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